Una raccolta firme e petizione per il caro-acqua nel territorio della diocesi di Caltanissetta era stata notificata tempo fa al vescovo. Si chiedeva il permesso di potere raccogliere le firme sul sagrato, presso le persone che uscivano dalle celebrazioni in Chiesa. Lo ricorda in una nota il vicario generale, mons. Onofrio Castelli in una nota. “La diocesi non può mostrarsi insensibile al problema, ma offre a questa iniziativa civica una collaborazione meramente esterna e strumentale”, specifica aggiungendo che “la diocesi e le parrocchie non entrano in merito alla problematica delicata e seria, né durante le celebrazioni né negli altri ambiti ecclesiali. Inoltre, non possono in nessuna maniera essere coinvolte nell’organizzazione e/o gestione della iniziativa. Si segnala e chiarisce che si è solo dato un permesso a raccogliere le firme davanti ai luoghi sacri. Altro non si è promesso e altro non si può pretendere!”.
Il vicario evidenzia che “da più parti si segnala che la raccolta firme sta per iniziare”. “Ricordo, dunque: che la diocesi e le parrocchie non sono affatto aderenti all’iniziativa, come da qualche parte si asserisce; che è corretto e importante distinguere chiaramente gli ambiti istituzionali e che non è pertinenza della Chiesa promuovere iniziative civiche; che non sarebbe né prudente né opportuno muovere passi politicamente strumentalizzabili in tempo di elezioni”.