“Il cardinale, comunque estraneo a questa indagine di cui si è data notizia, ha sempre constatato la massima dedizione con cui la diocesi e la Caritas di Ozieri hanno affrontato le diseguaglianze e le emarginazioni, attraverso numerose e meritorie iniziative caritative sul territorio”. È quanto dichiarano Maria Concetta Marzo e Fabio Viglione, legali del card. Angelo Becciu, in merito alle conclusioni dell’indagine avviata due anni fa dalla Procura di Sassari sulla Cooperativa Spes, di cui è responsabile il fratello del cardinale, Antonino Becciu. “Siamo certi che, proprio attraverso la chiusura delle indagini, potrà essere ulteriormente dimostrato che nessuna finalità diversa dalla carità e dalla inclusione sociale delle persone svantaggiate sia stata perseguita”, proseguono i legali, secondo i quali “appaiono singolari la tempistica e le modalità di diffusione di questa ‘chiusura indagini’, non recente, proprio nelle ore in cui emergono informazioni di dossier e accessi indebiti su soggetti che hanno in comune l’essere stati indagati e poi imputati nel medesimo e noto processo in Vaticano. Di questo alcuni organi di informazione hanno dato recentemente conto. Sono notizie che, naturalmente, andranno opportunamente verificate e approfondite dalle Autorità competenti”. L’indagine della Procura di Sassari riguardava reati di peculato e di riciclaggio di oltre 2 milioni di euro provenienti dai fondi 8xmille della diocesi di Ozieri. Oltre al fratello del card. Becciu, l’inchiesta ha coinvolto il vescovo di Ozieri, Corrado Melis, e altre sette persone, tra cui laici e religiosi, riguardo ad oltre 2 milioni di euro provenienti dai fondi 8xmille della diocesi di Ozieri. L’accusa è quella di aver deviato fondi dell’8xmille destinati alla diocesi di Ozieri verso i conti correnti della Cooperativa Spes.