Un invito esplicito ai partiti e ai singoli candidati perché si astengano da campagne elettorali che “assumono un tono unilateralmente critico e denigratorio nei confronti dell’Europa”. “Non è un buon modo di fare politica quello di servirsi delle paure e del malessere della gente per catturare consensi”. Lo dice in un’intervista al Sir mons. Mariano Crociata, presidente della Commissione degli episcopati dell’Unione europea (Comece), presentando la Dichiarazione che i vescovi Ue hanno pubblicato oggi in vista delle prossime elezioni per il Parlamento europeo. “Un politico – osserva Crociata – fa il bene di quelli che lo votano, se si adopera per preparare loro un futuro migliore. E un futuro migliore oggi per noi, e per tutti i cittadini dell’Unione europea, non può esserci senza di essa. Non perché non ci siano difficoltà e problemi, ma perché questi si possono superare, e un politico è chiamato a lavorare per superarli, non per picconare l’Europa. Chiunque capisce come va il mondo di oggi, dovrebbe rendersi conto che un Paese come l’Italia, da solo, senza l’unione con altri Paesi, sarebbe come un fuscello in un mare agitato. Non ci si rende conto infatti che perfino l’Unione europea, priva di vera unità e di compattezza, non ha nessuna forza e capacità di iniziativa nello scenario geopolitico globale”. “Politici ed elettori – prosegue Crociata – devono essere aiutati a non votare seguendo soltanto una logica nazionale, che guarda agli equilibri politici interni di un Paese, ma piuttosto a cercare di cogliere le dinamiche e le istanze europee, anche quelle del Parlamento europeo”. E rivolgendosi ai cattolici, il presidente della Comece aggiunge: “Anche in quanto cattolici, sentiamo di dover sostenere con il nostro voto e con la nostra partecipazione un’Europa che è nata su radici cristiane e ha bisogno del nostro apporto per essere compiutamente se stessa. Senza confessionalismi partigiani ma anche sapendo che il nostro contributo è essenziale alla costruzione e alla attuazione del suo progetto storico”.