Il miglior film dell’anno è “Oppenheimer” di Christopher Nolan. A scandirlo è Al Pacino, aprendo la busta dorata nella 96ª edizione degli Academy Awards a Los Angeles, una cerimonia condotta dal comico Jimmy Kimmel. Il kolossal storico sul Progetto Manhattan, l’invenzione dell’atomica, vince 7 statuette pesanti forte di 13 nomination. Christopher Nolan viene incoronato anche miglior regista dal decano di Hollywood Steven Spielberg. “Ci sono tante persone – ha detto Nolan – che mi hanno condotto qui. Il cinema ha circa un centinaio di anni. E trovarmi su questo palco, in questo momento, a cento anni da tale invenzione, per me è un magnifico onore”.
Miglior attrice protagonista si è confermata l’immensa Emma Stone per “Povere creature!” di Yorgos Lanthimos, superando l’altrettanto favorita Lily Gladstone in gara con “Killers of the Flower Moon” di Martin Scorsese (autore che di fatto esce a mani vuote dalla cerimonia, nonostante le 10 nomination). “Voglio condividere questo premio – ha detto la Stone sopraffatta dalle emozioni – con le mie colleghe di categoria. Grazie Yorgos per avermi regalato il ruolo della vita”. Emma Stone entra nella storia del cinema hollywoodiano come una delle poche attrici ad aver conquistato 2 Oscar entro i 35 anni (le dive sono Meryl Streep, Jodie Foster ed Elizabeth Taylor). “Povere creature!” ottiene in tutto 4 premi.
Miglior attore protagonista è Cillian Murphy sempre da “Oppenheimer”. “Questa – ha dichiarato – è l’esperienza creativa più incredibile che ho avuto negli ultimi vent’anni. Io sono un uomo irlandese e ne vado orgoglioso. Vorrei dedicare il premio a coloro che portano la pace nel mondo”. Attore non protagonista è Robert Downey Jr., ancora da “Oppenheimer”. “Vorrei ringraziare – ha detto – la mia terribile infanzia e l’Academy, in quest’ordine. Ma desidero ringraziare anche mia moglie, che mi ha trovato come un cucciolo abbandonato e mi ha riportato in vita”.
Attrice non protagonista, come da previsione, Da’Vine Joy Randolph per “The Holdovers. Lezioni di vita” di Alexander Payne. “Non dovevo fare questo lavoro – ha raccontato commossa – Facevo la cantante. Mia madre mi ha spinto ad accostarmi al cinema. Per tanto tempo volevo essere diversa, mentre oggi voglio solo essere me stessa. Grazie per avermi vista”.
Nel complesso “Oppenheimer” incassa anche tre categorie tecniche fondamentali: il montaggio di Jennifer Lame, la fotografia di Hoyte van Hoytema e la bellissima colonna sonora di Ludwig Göransson. La miglior canzone originale è “What Was I Made For?” di Billie Eilish e Finneas O’Connell per il film “Barbie”. La Eilish, anche lei nella storia, conquista il secondo Oscar dopo “No Time to Die” (2022) all’età di soli 22 anni.