Il Parlamento europeo discuterà martedì 12 marzo, per poi votare il giorno successivo, l’accordo raggiunto con il Consiglio sulle prime regole europee sull’intelligenza artificiale (Ia), basate sui rischi potenziali e sul suo impatto. “Le applicazioni dell’Ia che costituiscono una seria minaccia per i diritti fondamentali – come i sistemi di categorizzazione biometrica basati su dati sensibili, i sistemi di punteggio sociale, o l’utilizzo dell’Ia per manipolare il comportamento umano – saranno proibite nell’Ue, precisa una nota dell’Eurocamera. I sistemi di Ia ad alto rischio, usati ad esempio in infrastrutture critiche, istruzione, sanità, pubblica sicurezza, gestione delle frontiere o elezioni, “dovranno conformarsi a requisiti stringenti”. Anche i sistemi di Ia per finalità generali (come ChatGpt), “in rapida espansione, dovranno adeguarsi ai nuovi obblighi di trasparenza e alle regole Ue sul copyright, mentre i modelli più avanzati saranno sottoposti a criteri di sicurezza aggiuntivi”. Infine, tenendo conto delle “crescenti difficoltà legate al riconoscimento dei contenuti audiovisivi artificiali o manipolati” (“deepfake”) e “alla loro diffusione online, questi contenuti dovranno essere segnalati in modo chiaro”.