8 marzo: in Parlamento il 33% di deputati e senatori sono donne

(DIRE-SIR) Nell’epoca della prima donna premier in Italia, quante sono le donne in Parlamento e al Governo? E nelle legislature precedenti? Facciamo un po’ di confronti in occasione dell’8 marzo. Analizzando i dati dell’Ufficio studi della Camera, nella XIX legislatura, la prima con la riduzione del numero dei parlamentari e con una donna premier, la rappresentanza femminile è in lieve flessione, con un calo che si registra in entrambe le Camere: le donne elette in Parlamento sono circa il 33% del totale (di cui 129 alla Camera e 69 al Senato).
Nel 2018 (la XIX legislatura) si toccò il record del 35% delle elette anche perché per la prima volta si votò con una legge elettorale alle politiche che conteneva l’obbligo dell’alternanza di genere in lista. Questo risultato ci pone appena sopra la media dei Paesi Ue-27, che risulta pari al 32,4 per cento.
Quanto ai governi, il primato della rappresentanza femminile fu della squadra di Renzi. Bene Meloni. Il maggior numero di donne al governo si è registrato a partire dal 2006, coi governi Prodi II, Berlusconi IV, Letta, Renzi e Gentiloni. Delle 8 ministre (su 16 titolari di dicasteri: la metà esatta) presenti all’avvio del governo Renzi, tre hanno presentato le dimissioni e sono state sostituite da uomini. Su oltre 1.500 incarichi di ministro assegnati nei 64 governi della Repubblica (prima di Meloni), le donne ne hanno ottenuti 78 più 2 interim. Di questi, 38 incarichi sono stati di ministro senza portafoglio. Alle donne sono stati affidati incarichi prevalentemente nei settori sociali, della sanità e dell’istruzione: ben 48 dicasteri su 80 (inclusi i 2 interim). Nessuna donna dalla I legislatura a oggi, ha rivestito l’incarico di ministro dell’Economia e delle finanze o delle infrastrutture e dei trasporti, dicasteri di vero ‘peso’.

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