Sarà inaugurata domani nel Museo dell’Opera del duomo a Prato, la mostra “Arte ferita, arte salvata”, visitabile fino al 28 luglio 2024, per raccontare la distruzione e la messa in sicurezza delle chiese e del patrimonio artistico pratese durante la seconda guerra mondiale, in occasione dell’ottantesimo anniversario dei bombardamenti che devastarono il centro storico della città. La mostra, promossa dai Musei diocesani di Prato e dalla Fondazione Cdse, è frutto di una ricerca archivistica e iconografica condotta dalle curatrici scientifiche Veronica Bartoletti, direttrice dei Musei diocesani, e Alessia Cecconi, direttrice del Cdse. L’esposizione è un percorso storico rigoroso e suggestivo composto da fotografie, documenti, filmati dell’istituto Luce, oggetti d’arte sacra salvati dalle macerie a dialogo con le opere d’arte del Museo dell’Opera del duomo di Prato. L’esposizione racconta la corsa contro il tempo per salvare le opere simbolo della città, primo fra tutti il pulpito di Donatello sulla facciata della Duomo, ma contiene anche i documenti originali della chiesa di Santa Maria assunta a Filettole, quali il Liber Cronicus della millenaria pieve dove il parroco racconta i tragici eventi che la distrussero completamente. Inoltre si possono anche visionare i documenti della Biblioteca Roncioniana e dell’Archivio generale del comune di Prato che ricostruiscono le vicende dei protagonisti del salvataggio del patrimonio storico artistico come Badiani, Fantaccini, Marchini, Procacci, Poggi e Tintori. “Arte ferita, arte salvata” sarà aperta negli orari del Museo dell’Opera del duomo: dal martedì al sabato dalle ore 10 alle ore 17, la domenica dalle ore 13 alle ore 17 (lunedì chiuso). Ingresso incluso nel biglietto per il museo. Info e prenotazioni 0574 29339 oppure musei.diocesani@diocesiprato.it.