“Prendersi cura delle vittime di abusi” è “una vocazione coraggiosa, che nasce dal cuore della Chiesa a la aiuta a purificarsi e a crescere”. Lo scrive Papa Francesco nel discorso letto da un collaboratore, per motivi di salute del Pontefice, ai membri della Pontificia Commissione per la tutela dei minori ricevuti questa mattina in udienza, nel Palazzo Apostolico Vaticano, in occasione dell’Assemblea Plenaria. “Negli ultimi dieci anni il vostro compito di offrire ‘consiglio e consulenza e altresì proporre le più opportune iniziative per la salvaguardia dei minori e delle persone vulnerabili’ (Praedicate Evangelium, art. 78) si è notevolmente allargato -, ha osservato il Pontefice -. Esso ha assunto una fisionomia più definita, dal momento che vi ho chiesto di concentrarvi nell’aiutare a rendere la Chiesa un luogo sempre più sicuro per i minori e gli adulti più fragili”. Di qui l’esortazione a “continuare in questo servizio, con spirito di squadra: costruendo ponti e collaborazioni che possano rendere più efficace la vostra cura per gli altri”.
Nel richiamare il Rapporto annuale sulle politiche e le procedure di tutela nella Chiesa preparato dalla Commissione su richiesta del Papa, Francesco ha spiegato: “Esso non dovrebbe essere semplicemente un documento in più, ma aiutarci a capire meglio il lavoro che ancora ci attende. Di fronte allo scandalo degli abusi e alla sofferenza delle vittime potremmo scoraggiarci, perché la sfida di ricostruire il tessuto di vite infrante e di guarire il dolore è grande e complessa. Ma non deve venire meno il nostro impegno; anzi, vi incoraggio ad andare avanti, perché la Chiesa sia sempre e dappertutto un luogo dove ciascuno possa sentirsi a casa e ogni persona sia ritenuta sacra”.