“Alla vigilia delle elezioni presidenziali nella Federazione Russa, i vescovi chiedono ai fedeli di ricordare il loro dovere civico, guidati interamente dalla coscienza”: è un passaggio finale del comunicato stampa diffuso oggi, al termine dei due giorni di lavoro dell’assemblea plenaria della Conferenza episcopale della Federazione russa, il 28 e 29 febbraio scorsi a Listvyanka, vicino a Irkutsk. I lavori sono stati dedicati a tanti aspetti della vita della Chiesa in Russia, uno dei quali la ricezione della dichiarazione Fiducia supplicans, e i “malintesi sorti”; per questo i vescovi ribadiscono che “l’insegnamento cattolico sulla famiglia e sul matrimonio rimane immutato”. Tuttavia, “nello spirito di misericordia evangelica e di amore materno, la Chiesa non rifiuta la preghiera di intercessione alle persone nelle più diverse situazioni”, ma “per evitare tentazioni e confusione”, i vescovi sottolineano che “le benedizioni di qualsiasi tipo di coppia che viva in relazioni irregolari dal punto di vista della moralità cristiana (conviventi, seconde nozze, persone dello stesso sesso) sono inaccettabili”.
Nella nota stampa si parla poi dell’impegno nella cura dei bambini, dei giovani e delle persone vulnerabili e di seminari che nelle diocesi “si terranno regolarmente sulla protezione di tutte le persone dalla violenza, sia all’interno delle strutture della Chiesa cattolica che, ove possibile, nella società nel suo insieme”.
Inoltre i vescovi lavorano alla preparazione del Giubileo del 2025 e anche le diocesi in Russia stanno compilando elenchi dei fedeli uccisi dal 2000 perché cristiani. Nell’ottobre 2025 è previsto un pellegrinaggio dei fedeli russi a Roma. Dalla Conferenza episcopale la richiesta di “pregare con fervore per le nuove vocazioni spirituali e per il dono della fedeltà a coloro che hanno già preso gli ordini sacri, i voti o promesse” e soddisfazione per il fatto che a Roma, nel recente incontro sulla formazione permanente dei sacerdoti, siano emerse “iniziative per il sostegno spirituale e umano dei sacerdoti durante tutta la loro vita, anche nei momenti di crisi”. Da Irkutsk un messaggio di pace: “guardando la situazione del nostro mondo, i vescovi chiedono al Signore di orientare i nostri passi e i passi di tutti gli uomini sulla via della pace” si legge ancora nel comunicato. I lavori della plenaria sono stati preceduti da una giornata di ritiro spirituale e sono stati seguiti da una giornata di fraternità, a cui ha partecipato anche “il vescovo vicino”, dice la nota, il card. Giorgio Marengo, prefetto apostolico per i cattolici della Mongolia. Prossima assemblea in novembre, a Kaliningrad.