(Strasburgo) La segretaria generale del Consiglio d’Europa, Marija Pejčinović Burić, ha incontrato oggi al Palais de l’Europe Yulia Navalnaya. Dopo averle espresso “cordoglio e profonda tristezza per la perdita del marito, eminente leader dell’opposizione russa, la Segretaria generale ha sottolineato come la morte di Navalny non può essere separata dalle gravi violazioni dei diritti umani che ha dovuto affrontare”. Tra questi figurano un tentativo di avvelenamento e un’ingiusta detenzione in condizioni equivalenti a trattamenti degradanti e inumani, “di cui le autorità russe sono pienamente responsabili”. Marija Pejčinović Burić ha ricordato che la Federazione Russa – nonostante sia stata espulsa dal Consiglio d’Europa dopo l’aggressione all’Ucraina – resta soggetta all’obbligo giuridico internazionale incondizionato di attuare le sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo, comprese quelle pronunciate nei confronti di Navalny.
Pejčinović Burić ha quindi “deplorato la repressione senza precedenti contro la società civile e i difensori dei diritti umani nella Federazione Russa”. In questo contesto, ha elogiato il coraggio di Navalny “nel lottare per una Russia libera e democratica, così come la determinazione di Yulia Navalnaya nel portare avanti l’eredità di suo marito”.