“Gestire una relazione complessa come quella medico-paziente richiede numerose competenze che devono essere integrate; non basta un’istintiva capacità di accudire, né una generale empatia. Serve saper ‘allenare’ queste competenze”. A sottolinearlo è ancora Luisa Fioretto, presidente Cipomo (Collegio italiano primari oncologi medici ospedalieri), presentando oggi in Vaticano la Scuola italiana di “Humanities in oncology” della quale è socio fondatore. “È dunque pressante – conclude mons. Renzo Pegoraro, cancelliere della Pontificia Accademia per la Vita (Pav) – la necessità di collegare le nostre specializzazioni mediche con le indicazioni della psicologia e senza tralasciare un’attenzione alle dimensioni spirituali delle persone, alle loro domande sulla richiesta di senso della vita, che emergono in modo nuovo quando si è in un percorso di malattia e di cura”.
Il primo corso, che partirà a Piacenza il 1° marzo, è composto da 3 moduli, per un totale di 37 ore di formazione per le quali verranno riconosciuti 50 crediti Ecm. Obiettivi, favorire la consapevolezza e l’elaborazione dei vissuti personali nella professione di medico oncologo; sviluppare competenze comunicative e relazionali nella gestione di pazienti e familiari; sviluppare competenze comunicative e relazionali nel rapporto con i colleghi.