Humanities in oncology: Fioretto (Cipomo), “rimettere la persona al centro della cura”

“La nostra Scuola punta a favorire quell’insieme di competenze comunicative relazionali e umane necessarie nella professione dell’oncologo”: lo spiega Luisa Fioretto, presidente Cipomo (Collegio italiano primari oncologi medici ospedalieri), direttore Dipartimento oncologico Azienda sanitaria Toscana Centro e socio fondatore della Scuola italiana di “Humanities in oncology”. Presentando oggi l’iniziativa in Vaticano (Collegio teutonico), Fioretto osserva che si tratta di “competenze che restano spesso al di fuori dei normali percorsi formativi universitari e post-universitari. In un’ottica di formazione continua la Scuola potrà rappresentare uno spazio di crescita per tutti gli oncologi interessati a percorsi specialistici post-universitari nell’ambito della comunicazione e delle medical humanities”. Per umanizzazione delle cure s’intende “quel processo in cui si deve porre il malato al centro della cura. Questo concetto segna il passaggio da una concezione del malato come mero portatore di una patologia ad una concezione del malato come persona, con i suoi sentimenti, le sue conoscenze, le sue credenze rispetto al proprio stato di salute”. In questo contesto – conclude la presidente Cipomo – “il processo di umanizzazione consiste nel ricondurre al centro l’uomo con la sua esperienza di malattia e i suoi vissuti”.

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