Visita ad limina: mons. Turazzi (San Marino-Montefeltro), “nella prima giornata messa sulla Tomba di Pietro e incontro al Dicastero della comunicazione”

Foto Conferenza episcopale Emilia Romagna

Si è aperta lunedì 26 febbraio la visita ad limina apostolorum dei vescovi dell’Emilia Romagna. A raccontare la prima giornata, iniziata al mattino con la messa e la solenne professione di fede nelle Grotte Vaticane sulla tomba dell’apostolo Pietro, è l’amministratore apostolico della diocesi di San Marino-Montefeltro, mons. Andrea Turazzi. “Stiamo risalendo per l’incontro col Papa – scrive il presule nel suo diario -, sono emozionato. Ci raggela la notizia che il Papa non può riceverci: le informazioni sono un po’ imprecise e questo fa più male. Poi finalmente un chiarimento: il Santo Padre è solo stanco. Ci premuriamo di informare chi ci segue da casa e si prepara al pellegrinaggio per l’udienza generale del mercoledì (oggi per chi legge). Non resta che uscire per una buona colazione, un giro in libreria e la registrazione del FlashdiVangelo, niente meno che in un angolo di piazza San Pietro”.
Il pomeriggio è piuttosto impegnato. Si inizia con la visita al Dicastero della comunicazione. Ad accogliere i presuli il prefetto Paolo Ruffini: “Rivolgendosi a me, dopo la presentazione, mi dice che conosce bene il direttore della RTV sammarinese, il dottor Vianello. Prometto di portare i suoi saluti”. A seguire mons. Giovanni Mosciatti (Imola) legge una relazione introduttiva, cui segue “il racconto dei nostri piccoli-grandi sforzi nel campo della comunicazione. Il prefetto ci spiazza: la comunicazione non si gioca tanto con le tv, i giornali (decisamente in crisi), i social, ma sulla capacità di tessere relazioni. E la Chiesa – aggiunge – ha in sé gli strumenti per fare comunicazione: sono le persone delle nostre comunità. I social e le altre forme di comunicazione cambiano continuamente. Occorre rendere tutti responsabili nel fare rete, a servizio del Vangelo. Un invito: coinvolgere i giovani e… i ragazzi”.
Durante l’incontro informale, prosegue Turazzi, “ci sono pannelli che illustrano il cammino della Santa Sede nel campo della comunicazione (dalla foto di Pio XI imbarazzato davanti alle telecamere alle trasmissioni di un Pio XII ieratico, dall’afflato spontaneo di Giovanni XXIII allo sguardo intenso di Paolo VI, dalla comunicazione travolgente di Giovanni Paolo II al parlare diretto di Francesco)”. “Mi piace l’intervento del vescovo Nicolò Anselmi (Rimini): sottolinea come le parole di Vangelo debbano calarsi nella vita delle persone. Mons. Douglas Regattieri (Cesena) invita tutti a ricordare come le notizie cattive fanno un gran rumore, le buone spesso sono sconosciute: val la pena farle girare”. Per mons. Turazzi “si respira l’universalità della Chiesa, ma anche la familiarità”.

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