“Il nazionalismo populista è incompatibile con l’immagine cristiana di Dio e della persona umana. I partiti estremisti di destra e quelli che proliferano ai margini di questa ideologia quindi non possono essere un luogo in cui i cristiani possano impegnarsi politicamente e non sono nemmeno eleggibili”. È un passaggio della dichiarazione dei vescovi tedeschi intitolata “Il nazionalismo populista e il cristianesimo sono incompatibili” letto dal presidente della Conferenza episcopale mons. Georg Bätzing nella conferenza stampa a conclusione dei lavori dell’assemblea plenaria oggi ad Augsburg. Un testo molto forte che guarda in modo critico al clima e alle istanze che il partito Alternative fur Deutschland, Afd, sta portando nel dibattito politico in Germania. Da parte dei vescovi anche la netta distanza rispetto al fatto che “anche la diffusione di slogan estremistici di destra – tra cui in particolare il razzismo e l’antisemitismo – è incompatibile con un impegno, anche a titolo di volontariato, nella Chiesa”. Tuttavia, si legge nel testo e il vescovo Bätzing lo ha sottolineato, la presa di distanza contro qualsiasi forma di estremismo di destra “non significa in alcun modo che la Chiesa eviterà il dialogo con coloro che accolgono questa ideologia ma sono disposti al dialogo”. Discutere e sfatare le tesi radicali non è in contrasto con il fatto che i problemi economici e sociali esistenti (come la giustizia sociale o l’integrazione dei migranti) “possano essere minimizzati o ignorati: devono essere affrontati”. Ma l’approccio sia, ricordano i vescovi, in linea con l’etica umanitaria ispirata al cristianesimo e posta alla base dello Stato e della società tedesca, e secondo cui dignità, diritti, solidarietà sono “componenti fondamentali”. Il documento invita a resistere “quando la dignità umana e i diritti umani sono in pericolo” e a impegnarsi attivamente per la democrazia liberale.