Argentina: povertà alle stelle secondo l’Odsa-Uca. In gennaio gli indigenti sono il 15% della popolazione, i poveri il 57%

Povertà e indigenza aumentano in modo esponenziale in Argentina. In particolare, la popolazione indigente è cresciuta dal 9,6% nel terzo trimestre del 2023 al 14,2% nel dicembre 2023, e al 15% nel gennaio 2024. Lo rivela l’ultimo rapporto dell’Osservatorio del debito sociale argentino dell’Università Cattolica Argentina (Odsa-Uca), che ha preso in esame l’attuale scenario economico, con particolare attenzione all’evoluzione dei tassi di povertà e indigenza dopo la svalutazione ordinata lo scorso dicembre dal governo di Javier Milei, che si è prefisso l’obiettivo di raggiungere il “deficit zero”. In aumento anche i livelli di povertà “relativa”, già elevati a dicembre, indagati anche per determinare gli effetti dell’impatto inflazionistico post-svalutazione. A questo proposito, la ricerca ha rilevato che la percentuale di persone che vivono in povertà è aumentata dal 44,7% nel terzo trimestre del 2023 al 49,5% nel dicembre 2023 e al 57,4% nel gennaio 2024. Secondo l’Odsa-Uca, l’aumento più consistente è stato registrato dalle famiglie della classe operaia o media che non beneficiano di programmi sociali. Per quanto riguarda, invece, le famiglie che beneficiano di politiche sociali, è stato osservato che il loro livello di indigenza – che nel terzo trimestre del 2023 si attestava al 19,7% – nel dicembre 2023 è salito al 28,8% e, nel gennaio 2024, è sceso di qualche punto, al 23,8%, come risultato delle politiche attuate. Per quanto riguarda, invece, la povertà relativa, “i residenti in famiglie che beneficiano di politiche sociali avevano un livello di povertà del 76,5% nel terzo trimestre del 2023, dell’81,9% nel dicembre 2023 e dell’85,5% nel gennaio 2024”. Molto incide l’inflazione: “La svalutazione del dicembre 2023 ha aumentato notevolmente i prezzi generali e, di conseguenza, il valore del Paniere alimentare di base (Cba) e del Paniere alimentare totale di base (Cbt)”. Hanno anche sottolineato che il Governo ha aumentato i valori di trasferimento delle politiche sociali con l’obiettivo di “alleviare la situazione socio-economica”. Tuttavia, una delle conclusioni centrali dello studio è che, “indipendentemente da questi sforzi dello Stato e dall’aumento osservato nelle fonti secondarie di pensioni, rendite e redditi da lavoro, la percentuale di popolazione che vive in condizioni di povertà e indigenza è aumentata in modo significativo”.

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