“L’età media dei beneficiari del microcredito risulta pari a 37 anni, con una prevalenza dei soggetti di età compresa tra i 30 e i 50 anni, che rappresentano il 60% del totale, seguiti per il 29% del totale dagli under 30 e per l’11% del totale degli over 50. La nazionalità dei richiedenti è italiana per il 92% e per il restante 8% riferita a richiedenti provenienti da Paesi dell’Europa dell’Est, dell’Asia, dell’Africa e del Sud America”. Sono alcuni dei dati della Relazione biennale sulle attività dell’Ente nazionale per il microcredito, presentata oggi a Roma.
La natura giuridica delle imprese finanziate per oltre il 62% sono costituite in forma di ditta individuale, per il 30% in forma di società a responsabilità limitata semplificata e, in misura molto più contenuta, nelle altre forme giuridiche ammissibili al microcredito (società di persone, cooperative, o associazioni).
Il tasso di escussione della garanzia registrato da parte del Fondo Pmi, con riferimento alle banche convenzionate con l’Ente, risulta mediamente di poco superiore al 14%, contro una media del 20% rilevata in generale per il comparto microcreditizio.
L’Ente ha costantemente ribadito negli anni il ruolo fondamentale che i servizi non finanziari quali il tutoraggio, l’accompagnamento, l’assistenza tecnica e il monitoraggio previsti nell’art 111 del Testo unico bancario. Il tutoraggio – vero valore aggiunto del microcredito – è assicurato dall’Ente attraverso la propria rete di tutor, formati ed iscritti nell’elenco nazionale istituito presso l’Ente medesimo ai sensi dell’art. 13, comma 1-bis della legge n. 225/2016. Ad oggi, sono iscritti in tale elenco n. 993 tutor di microcredito, di cui 612 formati e contrattualizzati dall’Ente stesso.
Le informazioni fornite riguardano le opportunità offerte dalle misure di finanziamento e dagli altri incentivi esistenti a livello locale, nazionale ed europeo, nonché dalle molteplici progettualità curate direttamente dall’Ente. Attualmente risultano aperti in tutta Italia n. 113 sportelli di microcredito con 319 operatori, inoltre è attivo lo “sportello digitale per il microcredito”, per favorire l’accesso al credito attraverso un percorso che l’utente può attivare in modo autonomo collegandosi ai canali web dell’Ente stesso.
L’Ente, a margine delle vigenti misure di welfare, a favore delle persone e delle famiglie in difficoltà, propone di istituire, all’interno del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, una Sezione speciale denominata “Sezione Microcredito sociale”, per la prestazione di garanzie, o in alternativa la creazione di un fondo statale di garanzia ad hoc per il microcredito sociale. I risultati potenziali di questo prodotto sono di estrema importanza per le politiche di welfare: contrasto al rischio di devianza, promozione dei processi di empowerment, sviluppo del capitale sociale, prevenzione dell’usura e del sovraindebitamento, lotta all’economia sommersa.