(Subiaco) “La volontà di entrare nelle scuole per parlare di droga nasce per sensibilizzare le giovani generazioni sulla piaga dello spaccio di droga che logora i territori della Città Metropolitana di Roma Capitale. Li logora a livello sociale, sanitario, familiare per questo siamo felici della crescente partecipazione a questa iniziativa”. Lo ha detto il Presidente della Prima Commissione regionale del Lazio, Consigliere Flavio Cera, che stamattina ha presieduto presso l’aula magna dell’I.I.S. Quarenghi di Subiaco (Roma) il secondo appuntamento del ciclo di incontri “Contro la droga”, promosso dalla Regione Lazio. “La lotta alla droga parte dalle famiglie per questo – ha ribadito – stiamo pensando ad un maggiore coinvolgimento dei genitori per aiutarli a leggere e comprendere i primi segnali di consumo di stupefacenti da parte dei loro figli. Sarà questo un impegno della Commissione che presiedo e che ha voluto fortemente questi incontri che vedono una nutrita presenza di amministratori locali e di rappresentanti delle forze dell’ordine”.
Durante l’incontro con gli studenti hanno preso la parola, tra gli altri, anche don Antonio Coluccia, fondatore dell’Opera san Giustino, che vive sotto scorta per il suo forte impegno contro lo spaccio di droga a Roma, e Antonio Pignataro, dirigente generale di Pubblica Sicurezza. Quest’ultimo, con l’ausilio di foto, ha mostrato quanto dannoso sia per la salute dei più giovani l’uso di cannabis, e quanti incidenti mortali siano provocati da giovani e meno giovani che guidano sotto effetto di stupefacenti e di alcool. Don Coluccia, dal canto suo, ha invitato i giovani “a non voltare lo sguardo da un’altra parte quando si incontrano persone che sono in difficoltà a causa di dipendenza da droghe e alcool. Abbiate il coraggio di denunciare le ingiustizie. Non possiamo tacere davanti alla piaga della droga e dello spaccio. Portiamo – è stato il suo appello – la cultura della bellezza nelle piazze dello spaccio. Siate a favore della ‘vita bella’ e non della ‘bella vita’ che è quella che si vive anche con i proventi della droga che uccide”. Durante l’incontro gli studenti hanno potuto ascoltare diverse testimonianze di operatori di comunità e di due tossicodipendenti in cura presso la “Comunità Incontro” di don Gelmini, un’eccellenza che opera nel Lazio con l’obbiettivo di riabilitare le persone vittime di dipendenza.