Mercoledì delle Ceneri: mons. Maffeis (Perugia), “si apre davanti a noi un tempo di grazia”. Due segni di condivisione concreta

Domani, Mercoledì delle Ceneri, inizia la Quaresima. “Si apre davanti a noi un tempo di grazia in cui – come sottolinea il Messaggio del Papa – ‘Dio educa il suo popolo, perché esca dalle sue schiavitù’ e faccia propria quella ‘chiamata vigorosa alla libertà’, che ‘matura in un cammino'”. Ad evidenziarlo è l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, mons. Ivan Maffeis, nella sua lettera rivolta alla comunità in vista della Quaresima, con un richiamo alle “schiavitù che fanno sì che siamo ancora sotto il dominio del Faraone”, un dominio che “non è solo esteriore, ma tocca l’interiorità: ‘Possiamo attaccarci al denaro, a certi progetti, idee, obiettivi, alla nostra posizione, a una tradizione, persino ad alcune persone. Invece di farci incontrare, ci contrapporranno”’ (dal Messaggio del Papa, ndr). “La Quaresima – prosegue l’arcivescovo – ci provoca a uscire da questi orizzonti chiusi, che portano a ‘vagare nella vita come in una landa desolata, senza una terra promessa’. Per stare alla presenza di Dio e del fratello, ci propone di saperci fermare in preghiera, in una frequentazione più assidua della Parola del Signore, che porti a recuperare la dimensione contemplativa della vita”.
Mons. Maffeis propone anche due segni di “condivisione concreta” da promuovere nelle comunità parrocchiali: domenica 10 marzo le offerte saranno destinate alla Caritas diocesana, impegnata a restituire dignità e ad accompagnare diverse migliaia di persone. Venerdì Santo (29 marzo) si terrà “una seconda colletta di questo tempo che ci accompagna a Pasqua – scrive l’arcivescovo –, quella per la Terra Santa… Nella drammatica situazione odierna, tale vicinanza è indispensabile per permettere alla Custodia di sostenere la presenza dei cristiani a Gaza, a Betlemme e a Gerusalemme, il mantenimento dei Luoghi Santi come delle attività pastorali e delle opere sociali – scuole, case per anziani, ospedale – che vanno a beneficio di tutti, in particolare dei più bisognosi”.

 

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