Si conclude questa mattina la Visita ad limina dei vescovi del Triveneto a Roma. Dopo il lungo e fraterno colloquio di giovedì (durato due ore) con Papa Francesco, ieri è stata la volta degli incontri con il Dicastero vaticano per l’Evangelizzazione (I Sezione – questioni fondamentali dell’evangelizzazione nel mondo) e poi con la Segreteria generale per il Sinodo; oggi l’ultimo appuntamento è con la Segreteria di Stato – Sezione rapporti con gli Stati e le organizzazioni internazionali. Nel tardo pomeriggio di ieri si è svolta, inoltre, la celebrazione eucaristica nella basilica di S. Paolo fuori le Mura a cui hanno preso parte – insieme ai vescovi – anche alcuni sacerdoti, religiosi e religiose o fedeli laici originari delle diocesi trivenete e in questo periodo a Roma per motivi di lavoro, studio o altro.
“Per noi è un momento di gioia completare la settimana di Visita ad limina celebrando insieme l’Eucaristia – ha detto nell’omelia il patriarca di Venezia e presidente della Conferenza episcopale Triveneto (Cet), mons. Francesco Moraglia – in questo luogo simbolo. L’apostolo Paolo, nella sua vicenda storica, ci dice che il dono della fede è l’inizio della relazione personale con Dio ma poi ci parla anche della responsabilità della fede e dell’annuncio. Per noi vescovi, poi, aver fede significa aver cura di quella porzione del gregge di Dio che ci è affidata”.
Su questa settimana “romana” il segretario della Cet, mons. Giuseppe Pellegrini, parla di una singolare esperienza “di fraternità e anche di sinodalità con la Chiesa universale e tra di noi nel far emergere, in confronto con i Dicasteri vaticani, il cammino che le nostre Chiese stanno cercando di fare”. Per il vescovo di Vicenza Giuliano Brugnotto, “è stata un’esperienza intensa, anche emozionante, poter rinnovare la professione di fede presso la tomba di san Pietro; con me ho portato tutta la diocesi e il popolo di Dio che è in Vicenza”. Mons. Domenico Pompili, vescovo di Verona, ha paragonato la Visita ad limina “ad un pellegrinaggio, non solo fisico ma spirituale, alle sorgenti della fede avendo la possibilità di concentrare sull’essenziale la nostra esperienza di pastori delle Chiese sorelle del Triveneto”. Per Pompili, “l’incontro con Papa Francesco si è rivelato un dialogo sereno e approfondito, di ascolto reciproco. Ci è stata data la possibilità di fare le domande più diverse e di avere da lui delle indicazioni e l’incoraggiamento necessario”. Comunione ecclesiale è la parola che sintetizza, per il vescovo di Vittorio Veneto Corrado Pizziolo, questi giorni: “Abbiamo condiviso, senza la pretesa di avere ricette risolutive, gioie e dolori della vita pastorale delle nostre Chiese” e “mi ha molto colpito l’incontro con il Papa che, molto cordiale e sereno, ha risposto senza problemi a tutte le nostre domande”. Di “giornate molto belle scandite dal pellegrinaggio alle tombe degli apostoli e dall’incontro con il Papa”, parla il vescovo di Adria-Rovigo Pierantonio Pavanello. “Il messaggio che ci ha trasmesso” il Papa “è di fiducia: non abbiate paura del cambiamento d’epoca, abbiate il coraggio di rischiare e state vicini alla gente”.