“Richiamare a noi stessi la centralità della persona”, ossia “prendere coscienza della dignità inalienabile di ogni uomo e di ogni donna”. Questo, secondo il card. Oscar Cantoni, vescovo di Como, lo “stimolo” che proviene dalla Giornata mondiale del malato che si celebra domani. In occasione della ricorrenza, ieri pomeriggio il cardinale ha presieduto la messa nella cappella dell’Ospedale Sant’Anna di San Fermo della Battaglia (Co).
“Viviamo all’interno di una cultura di morte, dove ciò che importa è la resa, l’utile immediato, il fruibile, l’apparire vincenti – ha osservato il vescovo di Como -. Tutto il resto non importa e ciò che non rende e non produce è vano. C’è il rischio di mettere da parte l’umanità delle persone. Le persone anziane o in qualsiasi modo fragili secondo questo modo di pensare diventano un peso inutile”. “Siamo qui – ha sottolineato – per ricordarci che come cristiani ciò che ancora vige è il primato della persona, di ogni persona umana”. Quindi, rivolgendosi al personale del nosocomio, ha detto: “Per voi, operatori al Sant’Anna, la professione medica o infermieristica è il luogo per diventare santi, la sala operatoria o il letto dei malati diviene l’altare su cui lodare Dio che rende capaci di dono nei confronti di tutti i figli e figlie di Dio, da lui teneramente amati”.
Durante la liturgia il card. Cantoni, coadiuvato dai padri camilliani cappellani dell’Ospedale e dagli altri sacerdoti concelebranti, ha benedetto gli ammalati e amministrato il sacramento dell’unzione degli infermi. In occasione di questa visita, il vescovo ha incontrato la direzione e il personale della Asst Lariana e si è poi recato in alcuni reparti (Pediatria, Tin-Terapia intensiva neonatale e Ostetricia).