Per la Giornata del malato domenica 11 febbraio, il vescovo di Prato, mons. Giovanni Nerbini, presiede una messa alle 11.15 nella cappella dell’ospedale Santo Stefano. Concelebrano i cappellani ospedalieri don Carlo Bergamaschi e padre Giacomo Mucia. Durante la celebrazione ci sarà conferimento del mandato pastorale ai volontari che prestano servizio in ospedale. “Saranno benedette le piccole croci da appuntare al camice bianco da indossare durante le visite ai malati”, dice Stefania Cecchi, direttrice dell’Ufficio diocesano di pastorale della salute di Prato, che ricorda come “possiamo contare su ventisette persone, uomini e donne che si impegnano a garantire una presenza nei reparti dell’ospedale Santo Stefano, alla cure intermedie e anche a Villa Fiorita”. L’iniziativa è portata avanti in accordo con l’Asl e la direzione ospedaliera del Santo Stefano.
La turnazione tra i volontari permette una presenza di due ore al giorno all’interno del Santo Stefano e di una volta a settimana alle cure intermedie nel vecchio ospedale, al presidio La Melagrana a Narnali e nei reparti convenzionati con l’Asl della clinica Villa Fiorita. “Questo servizio è molto apprezzato, anche dai non cattolici, una parola di conforto fa piacere a tutti”, sottolinea Cecchi. Tra gli operatori di Pastorale sanitaria ci sono anche alcuni ministri straordinari che garantiscono la possibilità di accostarsi al sacramento dell’Eucarestia. Inoltre, oggi, sabato 10 febbraio, il vescovo Nerbini presiede una messa per gli anziani e i disabili nella chiesa della Resurrezione (via Tommaso Pini). Alle 10 è in programma la recita del rosario e a seguire la celebrazione eucaristica. L’iniziativa è promossa dall’Unitalsi, in collaborazione con le associazioni di volontariato sociale e sanitario presenti sul territorio pratese.