Sovraindebitamento e usura: Roma, separazioni e gioco d’azzardo incidono sul livello di indebitamento

L’indebitamento è a volte causato da una combinazione di più fattori. Sui 558 casi analizzati dalla Fondazione Salus Populi Romani della diocesi di Roma tra il 2020 e il 2023, la maggior parte delle persone (58,8%) addebita la passività del bilancio familiare ad una sola causa. Un numero significativo di persone (187 pari al 33,5%) ha più di un problema che ha contribuito all’indebitamento. In 39 casi (7%), l’indebitamento è causato dall’unione di tre fattori. Tra le cause più frequenti del sovraindebitamento ci sono la perdita del lavoro e la riduzione del reddito (323 casi). A seguire un altro fattore di rischio è rappresentato dall’acquisto di beni durevoli (74 casi) e di consumo (67). Un ruolo indicativo nell’indebitamento delle famiglie romane lo assumono i conflitti familiari, le cause di separazione e divorzi (72 casi) considerando che le spese legali, l’assegno di mantenimento e la gestione di due distinte abitazioni vanno ad incidere pesantemente sulle finanze familiari. Lo rivela il primo Rapporto di attività della Fondazione Salus Populi Romani “Ripartire si può”, presentato questa mattina, venerdì 9 febbraio, alla Cittadella della Carità Santa Giacinta, struttura della Caritas diocesana di Roma. Il volume, ricco di infografiche e tabelle, documenta le numerose iniziative promosse dall’organismo della diocesi di Roma per sostenere le famiglie sovraindebitate e a rischio usura a Roma e nel Lazio. L’indagine evidenzia anche altre cause di sovraindebitamento, tra cui le cure sanitarie, le attività autonome in difficoltà e le cause legali. Tra il 2020 e il 2022, la Fondazione ha anche incontrato 15 persone, tra le quali 7 pensionati, il cui indebitamento è direttamente legato al gioco d’azzardo (scommesse, gratta e vinci, slot machine, lotterie). In 10 casi le persone analizzate avevano più di 5 debiti (in media 3,9 debiti a testa) che incidevano sull’84% del reddito disponibile. Inoltre, 9 su 15 avevano una cessione del quinto dello stipendio per pagare i loro debiti. Il capitale medio dell’indebitamento dovuto al gioco è di 80.000 euro.

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