“Dal 2 febbraio, nell’est della Repubblica Democratica del Congo (R. D. Congo), la ripresa dei combattimenti tra le Forze armate (Fardc) e l’M23, un gruppo armato non governativo, ha costretto almeno 150.000 persone, più della metà delle quali bambini (almeno 78.000) ad abbandonare le proprie case. I genitori hanno riferito che, a causa delle violenze, molti di bambini sono stati divisi dalle proprie famiglie, ma il numero dei minori dispersi non è ancora noto. Ad oggi, migliaia di persone sono in viaggio verso Goma, la capitale della provincia, in cerca di sicurezza. L’uso di artiglieria, droni ed esplosivi nella regione orientale della R. D. Congo, sta uccidendo e ferendo civili e danneggiando o distruggendo infrastrutture indispensabili”. È questa la fotografia del Paese che restituisce oggi Save the Children.
Secondo fonti dei media locali, nelle violenze 19 persone sono state uccise e altre 27 ferite, tra le quali tre giovani ragazze. Il 7 febbraio è stato colpito un mercato e i proiettili sono caduti anche nel cortile di una scuola e vicino ad un ospedale. Tutte le scuole della zona al momento sono chiuse. Oggi, più di 25 milioni di persone hanno un disperato bisogno di aiuto umanitario per sopravvivere e oltre sette milioni sono sfollati.
“I bambini nella parte orientale della R. D. Congo stanno vivendo l’ennesimo incubo. La violenza improvvisa scoppiata nel fine settimana ha separato i bambini dalle loro famiglie e li ha strappati con la forza dalle loro case. Le famiglie ora cercano rifugio nelle scuole, nelle chiese e negli ospedali, sperando di non rimanere intrappolate nel fuoco incrociato. Nel frattempo, le famiglie ospitanti, già al limite, si stanno facendo avanti in questa crisi sempre più profonda, per accogliere altre persone”, dichiara Greg Ramm, direttore di Save the Children nella R. D. Congo.
“Questa regione ha subito una violenza continua. I bambini crescono in un ciclo incessante di morte, distruzione e sfollamenti. I bambini nella R. D. Congo non solo sono testimoni degli orrori del conflitto, ma vengono anche reclutati da gruppi armati violenti, affrontano una fame profonda e subiscono abusi sessuali – aggiunge -. È fondamentale un’azione urgente e risoluta per spezzare il ciclo di sofferenza di queste vite innocenti. I diritti e la salute dei minori in tutta la R. D. Congo devono avere la priorità. I bambini non possono continuare a trovarsi al centro del fuoco incrociato. Save the Children chiede sistemi più strutturati e coerenti affinché gli autori di crimini contro i bambini vengano perseguiti e chiede a tutti coloro che sono coinvolti nelle violenze, di rispettare le leggi internazionali e i diritti umani per garantire la protezione dei più piccoli”.