Univoco il giudizio di Rete degli studenti medi, Unione degli studenti, Movimento studenti di Azione cattolica e Movimento studenti cattolici sull’incontro ieri sera, a Roma, con il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, un incontro che è sembrato privo di prospettive, in cui il ministro ha risposto alle richieste degli studenti, senza valorizzare i pareri presentati (anche nelle precedenti riunioni) e difendendo con forza la linea del governo. “Il ministro ha parlato di dialogo – dichiarano le organizzazioni studentesche, in una nota diffusa oggi – tuttavia, non possiamo essere convocati a decisioni già prese! La grande alleanza della scuola, tanto sbandierata da Valditara, rischia di diventare una chimera. Il dialogo con gli studenti non può essere solo un rituale per raccontare e giustificare le decisioni prese senza attenzione ai processi di partecipazione e nell’esclusivo interesse della maggioranza di Governo. Noi studenti vogliamo essere ascoltati sul serio!”.
Durante l’incontro sono stati affrontati tanti temi di discussione, in merito ai quali il ministro ha dato risposte sommarie, lamentando le critiche sulla stampa e non concedendo argomenti puntuali su alcune scelte prese in assoluta autonomia nelle stanze di viale Trastevere. “Abbiamo messo in guardia il Ministero. La riforma della condotta rappresenta il primo passo verso una scuola repressiva e senza una vera finalità educativa. Gli studenti sono sempre più criminalizzati e non ricevono una formazione ispirata al confronto e al dialogo con tutta la comunità scolastica, che favorirebbe la partecipazione e quindi il rispetto fra le parti. Al di là delle opinioni di Valditara, aumentare le sanzioni non sarà mai un deterrente, le situazioni di disagio si affrontano con nuove forme di scuola inclusiva e con presidi psicologici”, proseguono le organizzazioni. “L’unico tema su cui ci è stato promesso qualcosa è quello del benessere psicologico – spiegano gli studenti -, il ministro ha assicurato che si impegnerà, congiuntamente con il Ministero della Salute, al fine di introdurre dei presidi psicologici nelle scuole: ci auguriamo non siano solo false promesse!”.
Divergenza di pareri anche sulla riforma dei tecnici e dei professionali: “Crediamo si tratti di una riforma che confonde il ruolo della scuola pubblica con quello di un’agenzia che forma al lavoro. Si sta delineando un modello che assomiglia terribilmente alle scuole di avviamento professionale, aumentando le differenze tra i percorsi liceali e quelli tecnici-professionali. Non possiamo accettare il costo di un anno in meno di scuola e di più ore di Pcto per insegnare a produrre fin dai 14 anni. Se il ministro vuole puntare sulla qualità della scuola e sulla cultura non può concedere sconti alla formazione. Questa riforma sembra guardare più alla formazione del lavoratore che del cittadino!”. Il ministro ha annunciato più incontri; pertanto nei prossimi mesi le organizzazioni studentesche saranno ancora in prima linea per un confronto serio e pretenderanno di essere ascoltate costantemente. “Valditara ha annunciato che sono in arrivo le linee guida ministeriali sull’educazione civica – concludono gli studenti -. L’invito che facciamo al Ministero è quello di discuterne con gli studenti prima di approvarle in solitaria. Desideriamo prendere parte al processo e vogliamo impegnarci per costruire una proposta che ci permetta di crescere da cittadini responsabili. Siamo stanchi di vedere la comunità studentesca trattata solo come oggetto dei provvedimenti e mai veramente come parte attiva!”.