“Siamo profondamente preoccupati per il recente e drastico aumento degli attacchi che colpiscono civili e beni civili in tutta l’Ucraina, in particolare le strutture sanitarie e scolastiche. Gli attacchi letali sono continuati senza sosta mentre la guerra su larga scala raggiunge la fine del suo secondo anno”. Lo dichiarano oggi congiuntamente Jarno Habicht, rappresentante dell’Organizzazione mondiale della sanità in Ucraina, e Munir Mammadzade, rappresentante dell’Unicef in Ucraina. “Dal febbraio 2022 – spiegano – , l’Oms ha documentato 1.552 attacchi alla sanità, che hanno colpito operatori sanitari, forniture, strutture, magazzini e trasporti, comprese le ambulanze. Hanno causato almeno 112 vittime, tra cui operatori sanitari e pazienti, e molti altri feriti. Secondo il Governo, questi attacchi hanno danneggiato o distrutto più di 3.800 scuole in Ucraina”. “Questi attacchi – sottolineano Habicht e Mammadzade – hanno messo in pericolo la vita di bambini, operatori sanitari e civili. Hanno interrotto l’accesso a servizi sanitari essenziali e all’istruzione per migliaia di persone, spesso in aree fortemente colpite dalla guerra con una popolazione già vulnerabile, che comprende anziani, bambini e persone con disabilità”. “Gli attacchi a scuole e ospedali e ad altre infrastrutture civili sono inaccettabili e possono costituire una violazione del diritto internazionale umanitario”, ammoniscono i rappresentanti di Oms e Unicef in Ucraina, evidenziando che “il diritto ai servizi medici e all’istruzione, soprattutto in tempi di crisi, non deve mai essere negato. L’interruzione dell’accesso all’assistenza sanitaria aumenta il rischio di malattia o di morte. L’interruzione dell’accesso all’istruzione influisce sullo sviluppo e sul benessere dei bambini, mettendo a rischio il loro futuro”. “Scuole, strutture sanitarie e civili – concludono – devono essere sempre protetti per garantire l’erogazione ininterrotta di servizi sanitari e di istruzione a tutta la popolazione dell’Ucraina. Gli attacchi ai civili e ai beni civili devono cessare. Il diritto internazionale umanitario e dei diritti umani deve essere rispettato”.