In occasione della 32ª Giornata mondiale del malato, quest’anno dedicata al tema “‘Non è bene che l’uomo sia solo’ – Curare il malato curando le relazioni”, sono due gli appuntamenti in programma ad Aosta.
Nel pomeriggio di sabato 10 febbraio, festa di Nostra Signora di Lourdes, alle 15 nell’ospedale regionale “Umberto Parini” e nella sede distaccata di Beauregard, i volontari dell’Oftal e i membri della cappellania ospedaliera visiteranno gli ammalati ricoverati donando loro dei ricordini provenienti da Lourdes. Domenica 11 febbraio, invece, la parrocchia di Maria Immacolata ospiterà alle 14.30 la preghiera del rosario seguita alle 15 dalla celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di Aosta, mons. Franco Lovignana.
“La prima cura di cui abbiamo bisogno nella malattia – sottolinea don Isidoro Mercuri Giovinazzo, direttore dell’Ufficio diocesano di Pastorale della salute – è la vicinanza piena di compassione e di tenerezza. Per questo, prendersi cura del malato significa anzitutto prendersi cura delle sue relazioni: con Dio, con gli altri – familiari, amici, operatori sanitari –, col creato, con sé stesso”. “Il Papa – prosegue il sacerdote – dice ai malati di non avere vergogna del desiderio di vicinanza e di tenerezza, di non nasconderlo e non ritenere mai di essere un peso per gli altri. La condizione dei malati invita tutti a frenare i ritmi esasperati in cui siamo immersi e a ritrovare noi stessi”. Da don Giovinazzo l’invito: “Prendiamoci cura di chi soffre ed è solo, magari emarginato e scartato. Specialmente noi cristiani ricerchiamo uno sguardo compassionevole, quello di Gesù”. “Gli ammalati, i fragili, i poveri – conclude il sacerdote – sono nel cuore della Chiesa e devono essere anche al centro delle nostre attenzioni umane e premure pastorali. Chiediamo a Maria Santissima, Salute degli infermi, che interceda e ci aiuti ad essere artigiani di vicinanza e di relazioni fraterne”.