Cosa significa oggi educare con l’arte ai temi del contemporaneo? Il mondo dell’educazione ha bisogno di un cambiamento e di nuove alleanze. In che modo scuola, cultura e terzo settore possono collaborare alla costituzione di nuove comunità educanti efficaci nel contrastare la povertà educativa? Queste sono solo alcune delle domande che hanno aperto la riflessione della Giornata studio “Nuove forme di partecipazione: scuola, Musei, Terzo Settore per un’alleanza educativa sotto il segno della bellezza” organizzata dal progetto “Di bellezza si vive” insieme al Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli Museo d’arte contemporanea a Castello di Rivoli. “Di bellezza si vive” è un progetto quadriennale sostenuto dell’impresa sociale Con i Bambini, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. La Giornata studio è stata promossa da Ucsi Piemonte e Ucsi nazionale, con il patrocinio della Fnsi e della Società di San Vincenzo De Paoli.
“La ricerca delle neuroscienze cognitive, della pedagogia clinica, della ricerca artistica, scientifica e del design ci dimostra come la bellezza possa estendere e aumentare le capacità personali e collettive in quanto è in grado di generare una particolare e profonda risonanza con gli altri e il mondo, agendo sul sistema corpo-cervello-mente. Grazie all’esperienza di bellezza ognuno può sentire e vivere quello che senza quell’opportunità ‘estetica’ non avrebbe mai vissuto, favorendo una relativa e significativa valorizzazione delle capacità individuali, anche in situazioni socialmente critiche o patologiche. In tal senso, la bellezza può far bene e può fare del bene” – ha sottolineato Ugo Morelli, psicologo e saggista, referente scientifico di “Di bellezza si vive”.
La Giornata studio ha proposto una riflessione collettiva su come attivare nuove forme di partecipazione, co-progettazione tra scuola, cultura, in particolare il Museo, Terzo Settore, mondo della comunicazione e della filantropia per promuovere una nuova alleanza educativa fondata sul potere generativo e trasformativo della bellezza.
Nel corso del Progetto sono state realizzate quasi 50 azioni in 5 diversi ambiti di sperimentazione: famiglia, scuola, spazi di vita, luoghi culturali e mondi digitali in cui le esperienze estetiche hanno dimostrato la possibilità di innovare le strategie educative, mettendo al centro arte, natura, cura, riconoscere il potenziale educativo della creatività artistica; combinare i metodi di cura e di sostegno all’apprendimento con l’immersione nell’arte e nella natura; passare da un’educazione trasmissiva ad un apprendimento laboratoriale, aiutando ogni ragazzo nella definizione della sua identità in relazione ai contesti di vita reali per far emergere le vocazioni in funzione delle scelte future.
“Di bellezza si vive è stato davvero un viaggio di formazione per tutte le bambine, i bambini, gli adolescenti, le ragazze, i ragazzi, gli educatori, gli insegnanti, gli operatori culturali che hanno partecipato: più di 3.000 destinatari diretti e oltre 90.000 gli indiretti”, ha concluso Giorgia Turchetto, Project Manager di “Di bellezza si vive”.