In una Bruxelles assediata dagli agricoltori che protestano contro la Politica agricola comune e il Green Deal (trattori a bloccare il traffico, roghi, una storica statua divelta, lanci di uova contro il Parlamento europeo) i 27 capi di Stato e di governo trovano l’accordo per finanziare l’Ucraina. Una via libera, tutt’altro che scontato, giunto al Consiglio europeo con l’unanimità dei presenti. Di fatto l’opposizione del premier ungherese Viktor Orban, che aveva ostacolato ogni decisione al summit di dicembre, è stata superata. In azione, per giungere al risultato, le mediazioni del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ma anche dei leader di Francia, Germania, Italia. “Tutti i 27 leader hanno concordato un pacchetto di sostegno aggiuntivo di 50 miliardi di euro per l’Ucraina all’interno del bilancio dell’Unione”, ha affermato al termine delle trattative lo stesso Michel “Così si garantisce un finanziamento costante, a lungo termine e prevedibile per l’Ucraina”. Da Kiev subito la reazione positiva e la gratitudine del presidente Volodymyr Zelensky. “È molto importante che la decisione sia stata presa da tutti e 27 i leader, il che dimostra ancora una volta la forte unità dell’Ue”. Secondo Zelensky il sostegno finanziario europeo all’Ucraina “rafforzerà la stabilità economica e finanziaria a lungo termine, che non è meno importante dell’assistenza militare e della pressione delle sanzioni sulla Russia”.
Soddisfazione per l’accordo – in una giornata in cui il focus doveva essere sulla revisione del Quadro finanziario pluriennale dell’Ue – è stata espressa anche dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. “Il Consiglio europeo ha realizzato le nostre priorità. Sostenere l’Ucraina. Combattere la migrazione illegale. Sostenere la competitività europea. Una buona giornata per l’Europa”.