Messaggio Papa per la Quaresima: Palladino, “può essere una conversione sociale”

“Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, nel 2023 tre persone su dieci non hanno accesso ai servizi sanitari essenziali e si stima che due miliardi di persone si debbano ridurre alla fame per affrontare spese relative a cure mediche e farmaci”. Lo ha detto Emilia Palladino, straordinaria presso la Facoltà di Scienze sociali della Pontificia Università Gregoriana, intervenendo, in Sala stampa vaticana, alla presentazione del Messaggio del Papa per la Quaresima.” Secondo l’International Labour Office, al 2023, sono ancora 152 milioni i bambini e adolescenti (64 milioni sono bambine e 88 milioni sono bambini) vittime di lavoro minorile, fra questi 40.000 estraggono il coltan nelle miniere della Repubblica Democratica del Congo, e il coltan è l’elemento fondamentale per costruire smartphone, tablet, computer, quegli strumenti che in non rari casi producono una forma di dipendenza in chi li usa”, ha proseguito la relatrice: “Secondo un rapporto delle Nazioni Unite, nel 2021, 28 milioni di persone sono state costrette al lavoro forzato e 22 milioni al matrimonio forzato; senza parlare della tratta degli esseri umani di cui quasi giornalmente abbiamo notizia”. “Il deficit di speranza agisce qui la sua potenza”, ha commentato sulla scorta del Messaggio del Papa: “Nella giustificazione depressa che non si possa svuotare il mare con un cucchiaio, non agiamo nemmeno in quello che ci sembra possibile. Eppure, potremmo modificare quel poco che ci è dato: uno stile di vita più rispettoso di sé, degli altri e dell’ambiente; re-imparare la solidarietà e la fraternità, prima di tutto nelle proprie case; collaborare per costruire ambienti di lavoro sani, promotori di bene comune e non schiavi del profitto a tutti i costi – come vorrebbe il sistema al quale tutti in realtà obbediamo, come idolatri di un sommo Faraone”. Questa Quaresima, quindi, per Palladino può essere anche “una conversione sociale se, nel vedere la realtà così com’è, possiamo agire fermandoci e modificare quel poco possibile, riprendendo fiato e speranza. Possiamo scegliere, come dice il Papa, di abbracciare il rischio di pensare che non siamo in un’agonia, bensì in un parto”.

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