Inghilterra e Galles: due giorni di fraternità per i vescovi cattolici e anglicani

I prelati delle due confessioni cristiane si danno appuntamento a Norwich, città medioevale nella parte orientale del Regno Unito. Un'occasione per pregare, discutere di teologia e pastorale, affrontare i temi dell'attualità ecclesiale, fra cui il Sinodo. Il valore simbolico del pellegrinaggio dalla cattedrale cattolica di san Giovanni Battista a quella anglicana dedicata alla santa Trinità. Ne parliamo con Christopher Thomas, segretario generale della Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles

(Foto Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles)

Una due giorni di intenso dialogo ecumenico per pregare, parlare e socializzare. Due giorni insieme. I vescovi cattolici e anglicani di Inghilterra e Galles si ritroveranno da martedì 30 a mercoledì 31 gennaio, a Norwich, città medioevale nella parte orientale del Regno Unito e capitale del Norfolk, regione ricca di spiritualità, che ospita l’unico santuario mariano inglese: Nostra Signora di Walsingham.

Unità e differenze. “Il valore di questi incontri, che avvengono ogni due anni, è la possibilità, per i pastori, di costruire rapporti e di vivere un po’ insieme”, spiega Christopher Thomas (nella foto), segretario generale della Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles. “Gli obiettivi sono spirituali, pratici e teologici, nello spirito delle due commissioni, Arcic e Iarccum, che si occupano la prima degli aspetti teologici del dialogo tra la Chiesa cattolica e la Chiesa d’Inghilterra e la seconda degli aspetti pratici, l’ecumenismo nella vita concreta di tutti i giorni. È significativo che i vescovi si incontrino, a Norwich, proprio alla fine della settimana per l’unità tra i cristiani, quando le due Chiese rispondono all’appello di Gesù di tornare insieme, celebrando ciò che le unisce ed esplorando cosa le divide”.

Il pellegrinaggio. “I vescovi cattolici e quelli anglicani faranno un pellegrinaggio nel centro di Norwich, dalla cattedrale cattolica di san Giovanni Battista a quella anglicana dedicata alla santa Trinità, e trascorreranno del tempo anche nella cella di santa Giuliana di Norwich, mistica nata nel 1300, venerata come beata dai cattolici e come santa dagli anglicani”, spiega ancora il segretario generale della Conferenza episcopale. “Si tratta di una camminata lunga solo venti minuti ma dal profondo valore simbolico” perché “indica che le due Chiese si trovano, in questo Paese, insieme, in una situazione di missione, con un unico obiettivo: proclamare il Vangelo, anche se le modalità sono diverse”. Aggiunge: “ci saranno anche differenze teologiche tra di noi ma ci sono anche molte cose che possiamo fare insieme. Al centro della nostra vita di fede c’è una persona, Gesù, e quello che conta davvero è l’incontro con questa persona. E aiutare le persone a conoscere Gesù è la missione sia della Chiesa cattolica che della Chiesa d’Inghilterra”.

Spazio al Sinodo. Anche se la due giorni di Norwich è, soprattutto, un momento di fraternità, per dare ai vescovi cattolici e a quelli anglicani l’opportunità di conoscersi e di stare insieme, nel programma vi sarà spazio per discutere del Sinodo, che si sta svolgendo a Roma, e di come il concetto di sinodalità può essere integrato nella Chiesa cattolica e di come viene vissuto nella Chiesa d’Inghilterra. In agenda, inoltre, l’incoronazione di re Carlo III dello scorso maggio e che cosa ha significato per il Regno Unito. Monsignor Roderick Strange, rettore del “Mater Ecclesiae College”, all’università cattolica londinese di saint Mary, terrà, poi, un intervento su san John Henry Newman e sulla visione che questo santo aveva per l’unità della Chiesa.

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