Nel corso della presentazione del Centro di ricerca universitario denominato “Osservatorio su enti religiosi, patrimonio ecclesiastico e organizzazioni non profit” (Roma, Palazzo Cardinal Cesi, 24 gennaio), il presidente della Comece (Commissione degli episcopati dell’Unione europea), mons. Mariano Crociata, ha sostenuto l’idea di includere le organizzazioni religiose nella Direttiva sulle associazioni transfrontaliere europee (European Cross-Border Associations, Ecba), recentemente proposta dalla Commissione europea. Al momento gli enti religiosi sono esclusi da questa direttiva. La direttiva mira “a facilitare le attività transfrontaliere delle associazioni senza scopo di lucro nell’Ue”, migliorando “il funzionamento del mercato interno, eliminando gli ostacoli giuridici e amministrativi per le associazioni senza scopo di lucro che operano o desiderano operare in più Stati membri, in tal modo promuovendo il ruolo che tali associazioni svolgono nell’Ue, generando valore economico e sociale”.
Mons. Crociata ha sottolineato che “la proposta di Direttiva esclude le organizzazioni religiose dal suo ambito di applicazione. Se l’idea della Direttiva è quella di agevolare l’attività di tutte le organizzazioni senza scopo di lucro, allora l’esclusione degli enti religiosi senza scopo di lucro è chiaramente discriminatoria”. “A seguito del lavoro di advocacy svolto dalla Comece, insieme ad altre organizzazioni cattoliche e protestanti, ci sono ora buone probabilità che il Parlamento europeo, nella sua posizione, sosterrà l’inclusione delle organizzazioni religiose nella direttiva Ecba”, ha rimarcato il presidente della Comece.