Comece: mons. Crociata a Schinas (Commissione europea), Chiese e religioni svolgono “ruolo chiave per contrastare le minacce alla coesione sociale”

Bruxelles, incontro leader religiosi e Commissione Europea (Foto Comece)

Mons. Crociata con il vice presidente Schinas (Foto Comece)

Nei contesti dove sono in atto “conflitti violenti, assistiamo spesso a fenomeni pericolosi, come la strumentalizzazione della religione o la diffusione della disinformazione, la polarizzazione sociale o addirittura la radicalizzazione e la xenofobia, che purtroppo stanno guadagnando terreno anche nelle società europee. Le religioni svolgono un ruolo chiave non solo nel condannare tali azioni, ma anche nel contribuire a prevenire e contrastare queste minacce alla coesione sociale”. Lo ha detto mons. Mariano Crociata, presidente della Commissione degli episcopati Ue (Comece), intervenendo giovedì scorso alla riunione annuale tra la Commissione europea e i leader religiosi ospitato da Margaritis Schinas, vicepresidente della Commissione europea e responsabile del dialogo ai sensi dell’articolo 17 del Tfue. La delegazione della Comece – si legge in un comunicato diffuso oggi dalla Comece – era composta dal presidente mons. Mariano Crociata e dal delegato della Conferenza episcopale olandese, mons. Teodoro C.M. Hoogenboom. Nel suo intervento, Crociata ha parlato del “ruolo delle Chiese e delle comunità religiose nell’affrontare i conflitti violenti”. “Nella maggior parte delle tradizioni religiose – ha detto –, la pace non è intesa semplicemente come assenza di guerra e violenza, poiché richiede l’instaurazione di un ordine governato dai principi di giustizia, carità, dignità umana, solidarietà e, non ultimo, cura della nostra casa comune. Nella nostra tradizione di fede cattolica, la pace è spesso legata allo sviluppo, allo sviluppo umano integrale – allo sviluppo di ogni persona e dell’intera persona. Grazie alla loro ‘funzione capillare’, le Chiese e le comunità religiose – come reti di fiducia e speranza – rimangono al fianco delle persone che soffrono, spesso le più vulnerabili, durante tutte le fasi del ciclo del conflitto. Lo possiamo constatare anche nei conflitti in corso nel nostro vicinato”. Crociata riconosce che “l’Unione europea sta diventando sempre più attenta al ruolo specifico che gli attori religiosi possono svolgere nella costruzione della pace e in altri settori correlati” ed ha espresso l’auspicio che in futuro l’Ue metta in pratica “in modo più consolidato e sistematico” questa opportunità di dialogo con attori locali basati sulla fede.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori