Un’accoglienza di dodici posti per persone senza dimora negli spazi del Seminario vescovile: è l’iniziativa della diocesi di Treviso per contribuire a dare una risposta al momento di particolare difficoltà che sta toccando in questo periodo la città. La settimana prossima, infatti, le persone attualmente accolte nella chiesa di Santa Maria sul Sile e altre che erano in attesa di un’accoglienza nel dormitorio della Casa della Carità gestito da Caritas Tarvisina, troveranno sistemazione per la notte in alcuni locali del Seminario, attualmente liberi, e messi a disposizione dalla diocesi. Si tratta – spiega in una nota la diocesi – di ambienti autonomi dal Seminario, con accesso indipendente dall’esterno, forniti di servizi e di quanto necessario a una dignitosa sistemazione di queste persone in difficoltà. Uno spazio a sé, a tutela della vita ordinaria della comunità del Seminario, delle attività dei giovani seminaristi e di tutte le iniziative culturali e formative che si svolgono all’interno del Seminario durante il giorno e la sera, ma soprattutto a tutela degli ospiti stessi, dei quali va salvaguardata la tranquillità e la riservatezza. L’esperienza, della durata di qualche mese, sarà coordinata dalla Caritas diocesana e accompagnata da operatori della cooperativa La Esse, che hanno esperienza in questo campo avendo gestito in passato il dormitorio di via Pasubio, oltre ad avere l’apporto di volontari qualificati. “E’ il segno di una presenza della Chiesa trevigiana in un momento di particolare difficoltà per la situazione di queste persone, aggravata dal freddo – sottolinea don Bruno Baratto, coordinatore ad interim delle attività di Caritas Tarvisina -. Tutti sappiamo che la soluzione a questi particolari problemi è responsabilità primariamente dello Stato e delle Amministrazioni locali; tuttavia, la comunità cristiana, da sempre impegnata accanto alle diverse povertà, a livello diocesano e soprattutto nelle parrocchie, con tante iniziative e volontari straordinari, ha voluto fare questa scelta di ulteriore vicinanza. L’auspicio è che soluzioni strutturali per il futuro siano individuate per tempo, senza ritrovarci a dare risposte emergenziali in pieno inverno”. Questa accoglienza si aggiunge a quella offerta attraverso la Caritas tarvisina, che in Casa della carità in via Venier ospita già da alcuni anni 18 persone senza fissa dimora.