Domani, sabato 6 gennaio 2024, alle ore 10.30, ritorna l’iniziativa per l’Epifania promossa dalle Acli di Roma e provincia, dalla Fap (Federazione Anziani e Pensionati) Acli di Roma e dalla Giano aps, associazione per la promozione della cultura dell’invecchiamento.
L’iniziativa, all’insegna della solidarietà tra generazioni, vedrà i rappresentanti e alcuni nonni e nonne delle due associazioni consegnare i doni per la festa della Befana agli anziani ricoverati presso la Struttura Complessa di Geriatria dell’Ospedale S. Eugenio e poi consegnare giocattoli ai bambini ricoverati presso il reparto di Pediatria dello stesso ospedale, a testimonianza dell’attenzione che le vecchie generazioni di oggi vogliono esprimere a coloro che diventeranno gli anziani di domani. Saranno presenti: Giovanni Capobianco, Direttore Uoc Geriatria dell’Ospedale S. Eugenio Asl RM2 e presidente Giano aps, Lidia Borzì, Presidente delle Acli di Roma e Provincia e Francesco De Vitalini, Segretario Fap Acli Roma. “Riprendiamo – dichiarano congiuntamente Lidia e Borzì e Francesco De Vitalini – una tradizione che per tanti anni si era svolta nel giorno dell’Epifania prima della pandemia da Covid-19. Lo facciamo ancora una volta volendo far nascere legami e relazioni tra generazioni diverse, tra gli anziani, quindi, e i bambini, in special modo quelli costretti a vivere un momento di festa come la Befana tra le mura di un ospedale e ai quali vogliamo donare un po’ di spensieratezza. Un’iniziativa che vuole quindi rappresentare un momento di gioia e di speranza, come un simbolico primo passo nel cammino di avvicinamento al Giubileo 2025 che il Santo Padre ha proprio voluto dedicare ai ‘Pellegrini di speranza'”. “La solidarietà intergenerazionale – aggiunge Capobianco – è un elemento imprescindibile di coesione sociale per tutelare le popolazioni fragili, tra cui sicuramente ci sono gli anziani e quei bambini sfortunati che, nel giorno della befana, sono ricoverati in ospedale. La prossimità tra due popolazioni che sembrano così distanti è un elemento a cui chi fa il geriatra tiene particolarmente, perché oggi nessuno può essere lasciato da solo o indietro, e gli anziani fragili hanno bisogno della prossimità dei più giovani. Costruire solidarietà tra generazioni è perciò un elemento fondamentale per una società che vuole essere civile, perché risponde proprio alle esigenze dei suoi cittadini più deboli”.