“Come di consueto, gli ultimi giorni dell’anno inducono a soffermarsi su una domanda: su quali basi costruire la nostra speranza per i giorni che verranno?”. “Quello che stiamo vivendo è un tempo, per un verso, affascinante, di grande cambiamento ma anche difficile, travagliato, per più aspetti drammatico”. Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nell’intervento pronunciato oggi pomeriggio al Quirinale in occasione della cerimonia per lo scambio degli auguri di fine anno con i rappresentanti delle Istituzioni, delle forze politiche e della società civile.
Il Capo dello Stato ha elencato alcune criticità e sfide: “Il post pandemia, con gli effetti prodotti a tutti i livelli nelle nostre comunità, da quelli umani a quelli economici, sociali e psicologici, soprattutto per i più giovani. Le guerre. Quella che da due anni coinvolge l’Europa e che, con la inammissibile aggressione dell’Ucraina da parte della Russia – con un immenso numero di vite umane perdute e immani distruzioni inferte al territorio – ha improvvisamente sgretolato la certezza che la pace nel nostro continente, dopo la tragedia dei due conflitti mondiali, fosse acquisita una volta per tutte”. A questa si è aggiunta “la guerra che, da settimane, infiamma il Medio Oriente, con la sanguinosa e brutale aggressione terroristica di Hamas a Israele e con le azioni militari a Gaza, che stanno costando un numero inaccettabile di vittime civili, in uno scenario che rende sempre più grave la condizione umanitaria in quei territori”.