Il Comitato economico e sociale europeo (Cese) “chiede una strategia globale dell’Ue per i senzatetto e la rapida attuazione di politiche nazionali efficaci nel tentativo di ridurre sostanzialmente, entro il 2030, questo fenomeno in peggioramento, che rappresenta una delle forme più estreme di esclusione sociale”. Sono infatti quasi 900mila le persone in Europa che ogni notte dormono per strada o in strutture di accoglienza, numero più che raddoppiato negli ultimi 15 anni nell’Ue, secondo il Cese. Il Comitato ha preparato un “Documento quadro dell’Ue per le strategie nazionali sui senzatetto” affidandolo al Belgio che assumerà la presidenza di turno dell’Ue il prossimo gennaio. “Il Cese vuole che il problema dei senzatetto rimanga una priorità della politica sociale dell’Ue nel periodo che precede le elezioni europee e oltre”, ha affermato Ákos Topolánszky, co-relatore del documento. C’è bisogno di uno spostamento strategico dell’attenzione, passando dalla gestione emergenziale del problema, con strutture di accoglienza, a un lavoro di prevenzione del problema, fornendo alloggi. Il Cese propone programmi nazionali di formazione per promuovere l’adozione di questo approccio che ruota attorno al tema dell’edilizia abitativa. Si legge ancora sulla nota Cese che la Finlandia è l’unico Paese che è riuscito a ridurre in modo consistente il numero dei senzatetto negli ultimi 20 anni, mentre Danimarca e Austria sembrano aver invertito la tendenza all’aumento dei senzatetto.