“Sostegno assoluto alla politica di Alexander Vucic”: con questo titolo in prima pagina apre il quotidiano “Politika” in Serbia, uno dei maggiori nel Paese, a commento delle elezioni parlamentari svoltesi ieri che hanno visto il trionfo dell’uomo forte di Belgrado. “Dopo 11 anni al potere, si tratta del secondo risultato migliore del Sns (Partito progressista serbo) che ha ottenuto la maggioranza assoluta di seggi anche nel parlamento della regione autonoma Vojvodina (con un grande numero di abitanti cattolici) e anche nella giunta comunale di Belgrado”, si legge nell’articolo di apertura firmato da Biliana Bakovic. Il giornale “Danas” invece titola così: “Elezioni in Serbia, il giorno dopo: la sorpresa più grande – Nestorovic”, parlando dell’ingresso nel parlamento del movimento “Noi, voce del popolo” di Branimir Nestorovic, controverso pneumologo filorusso. Invece nell’editoriale “In Serbia non cambia niente” viene descritta “l’importante vittoria del Sns alle elezioni anche se in una lotta impari. Ma le opinioni divergono sulla questione se l’opposizione abbia vissuto un “fiasco”. Invece radio “Free Europe” finanziata dal Dipartimento di stato americano rileva: “i progressisti proclamano la vittoria mentre l’opposizione contesta i risultati”. Interessante l’intervista di “Free Europe” fatta da Belgrado al professore americano Daniel Server che chiosa: “Vucic ha riempito di se stesso in Serbia sia lo spazio filorusso che quello filoeuropeo”. A suo avviso “il presidente serbo ha creato un sistema elettorale ingiusto che lo ha favorito”.
Nell’ultimo rapporto di “Reporters senza frontiere” viene sottolineato che “il giornalismo di qualità nel Paese è intrappolato tra fake news dilaganti e propaganda e sebbene il quadro giuridico sia solido, i giornalisti sono minacciati dalla pressione politica”.