“Sostenibilità, promozione del patrimonio storico e artistico, tutela del paesaggio, decarbonizzazione dell’economia, comunicazione ambientale”: sono i temi al centro della XVIII edizione del Forum dell’informazione cattolica per la custodia del Creato promosso da Greenaccord da ieri a domani a Siena, come ha spiegato ieri pomeriggio il presidente dell’associazione, Alfonso Cauteruccio. “Ricorderete l’alluvione del 1966 di Firenze e i volti dei volontari e degli addetti intenti a sottrarre al fango e all’acqua volumi antichi o altre opere dell’arte e della cultura italiana e fiorentina. Perché tanta amorevole cura nel proteggere il passato in un momento così drammatico? Perché la natura sembra volerci privare della nostra storia e delle nostre radici? Certamente nessuno, allora, legava il tema della custodia della casa comune ai documenti del passato considerati ben protetti e solidi! Son passati 57 anni da allora e tutto è cambiato! Ora gli eventi naturali estremi non sono più un fatto episodico sfortunato, ora la natura ci mostra il proprio malessere, ci interroga e ci chiede riguardo e cura. Ora la natura ci pressa a considerare i nostri stili di vita e ad adattare i nostri centri urbani alle mutate condizioni. Come accaduto in occasione dell’alluvione di Firenze, si pone il problema di come rendere sicuri i centri storici e quanto contengono di prezioso e bisogna fare i conti con i cambiamenti climatici e le loro conseguenze”, ha affermato Cauteruccio.
“Sono i luoghi che siamo abituati a godere tutti i giorni che vanno riconvertiti alla sostenibilità. Così il passato e la memoria diventano scuola per affrontare l’oggi e il futuro con stile e modalità diversi e ci indicano la via maestra per il futuro dell’umanità: le radici che sussurrano alla chioma in quale direzione volgersi. Fruire e godere del passato sperimentando il nuovo corso che l’umanità è chiamata ad intraprendere!”, il suggerimento del presidente di Greenaccord, che ha concluso invitando a “coniugare saperi antichi con ciò che oggi il grido della Terra ci reclama!”.