Ancora in crescita i casi di sindromi simil-influenzali in Italia, anche se l’aumento è contenuto, possibile indice che il picco è vicino. Nella settimana 4-10 dicembre, secondo il bollettino RespiVirNet dell’Istituto superiore di sanità, l’incidenza è pari a 11,09 casi per mille assistiti (10,98 nella settimana precedente). A tale aumento concorrono diversi virus respiratori e non solo quelli dell’influenza. L’incidenza è stabile in tutte le fasce di età, “ma risultano maggiormente colpiti i bambini al di sotto dei cinque anni in cui l’incidenza è pari a 25,2 casi per mille assistiti (24,8 nella settimana precedente)”, si legge nel report. Un dato alto ma comunque molto inferiore, esattamente la metà, rispetto alla scorsa stagione influenzale che ebbe numeri record, e che nella stessa settimana vedeva per i bambini un’incidenza pari a 50,3 casi mille assistiti. Tutte le Regioni e Province autonome, tra quelle che hanno attivato la sorveglianza, registrano un livello di incidenza delle sindromi simil-influenzali “sopra la soglia basale, tranne il Molise. In 12 Regioni e Province autonome è stata raggiunta la soglia di intensità media dell’incidenza”, spiega ancora il report.
Dall’inizio della stagione, sono circa 3,6 milioni gli italiani colpiti da virus influenzali o simil-influenzali. Durante la quarta settimana di sorveglianza virologica, la percentuale dei campioni risultati positivi all’influenza sul totale dei campioni analizzati risulta pari al 12,5%, in aumento rispetto alla settimana precedente (9,5%). Tra i virus influenzali, quelli di tipo A risultano prevalenti (98,4%) rispetto ai virus di tipo B. Tra i campioni analizzati, 142 (14,1%) sono risultati positivi per Sars-CoV-2, 99 (9,8%) per RsV e i rimanenti 169 sono risultati positivi per altri virus respiratori.
La sorveglianza RespiVirNet è il Sistema di sorveglianza integrata (epidemiologica e virologica) dei casi di sindromi simil-influenzali e dei virus respiratori (prima InfluNet). RespiVirNet si basa sui medici di medicina generale, sui pediatri di libera scelta e sui Laboratori di riferimento regionale per i virus respiratori. La sorveglianza è coordinata dall’Istituto superiore di sanità (Iss) con il sostegno del ministero della Salute.