Occorre “superare la logica del favore personale ed individuale e guardare con onestà all’interesse generale e comune”. Lo ha detto oggi mons. Salvatore Ligorio, arcivescovo metropolita di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo e presidente della Conferenza episcopale lucana, nel consueto incontro prenatalizio con i sindacati della Basilicata. “Si parla solo di persone e non di progetti; ed invece – ha osservato con riferimento alle prossime elezioni regionali di primavera – la Basilicata ha bisogno proprio di progetti a lunga scadenza, ha bisogno di un orizzonte per il futuro per restituire speranza alle persone”. Mons Ligorio ha citato i troppi giovani “forzati ad emigrare” e le donne ancora ai margini del mondo del lavoro. “ Il lavoro è un diritto – ha scandito – e il lavoro nero distrugge la dignità delle persone”.
Un richiamo anche allo spopolamento, ai piccoli paesi che vanno morendo, soprattutto nelle aree interne con grave perdita, non solo sul piano sociale ma anche culturale.
Ricordando quindi il ventennale della lotta contro il deposito di scorie nucleare che nel 2003 il governo dell’epoca aveva deciso di costruire a Scanzano, mons. Ligorio ha incoraggiato i suoi interlocutori: “ Sembrava una lotta di Davide contro Golia eppure fu vinta grazie alla mobilitazione di tutti i lucani”. Infine un appello ad alzare il capo, attraverso le parole del profeta Isaia: “Irrobustite le vostre mani, rendete salde le ginocchia vacillanti, alzate la voce, non temete; Dio parlerà al vostro cuore”( Isaia 25,3-6). Prima di salutare, l’arcivescovo ha ripetuto la domanda (a sé agli altri) già fatta l’anno scorso, nella stessa occasione natalizia; anch’essa con le parole prese a prestito dallo stesso profeta e dal senso attuale molto chiaro: “ Sentinella, quanto manca all’alba?” ( Isaia, 21,12)