Papa Francesco: Angelus, “liberarci dall’inquinamento delle parole vane e delle chiacchiere, anche sui social”

(Foto Vatican Media/SIR)

Il deserto “è il luogo del silenzio e dell’essenzialità, dove non ci si può permettere di indugiare in cose inutili, ma occorre concentrarsi su quanto è indispensabile per vivere”. Lo ha spiegato il Papa, durante l’Angelus di ieri in piazza San Pietro. “Per procedere nel cammino della vita è necessario spogliarsi del di più, perché vivere bene non vuol dire riempirsi di cose inutili, ma liberarsi del superfluo, per scavare in profondità dentro di sé, per cogliere ciò che è veramente importante davanti a Dio”, ha commentato Francesco, secondo il quale “solo se, attraverso il silenzio e la preghiera, facciamo spazio a Gesù, che è la Parola del Padre, sapremo liberarci dall’inquinamento delle parole vane e delle chiacchiere. Il silenzio e la sobrietà – nelle parole, nell’uso delle cose, dei media e dei social – non sono solo ‘fioretti’ o virtù, sono elementi essenziali della vita cristiana”. “Se non si sa tacere, è difficile che si abbia qualcosa di buono da dire”, ha affermato il Papa: “Mentre, più attento è il silenzio, più forte è la parola”. “Possiamo chiederci: che posto ha il silenzio nelle mie giornate?”, la domanda finale: “È un silenzio vuoto, magari opprimente, o uno spazio di ascolto, di preghiera, dove custodire il cuore? La mia vita è sobria o piena di cose superflue? Anche se vuol dire andare controcorrente, valorizziamo il silenzio, la sobrietà e l’ascolto”.

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