Una valutazione attenta sulla situazione ambientale del territorio di Acerra e sulle problematiche relative al termovalorizzatore. È stata al centro di un incontro chiesto dal vescovo di Acerra e presidente della Conferenza episcopale campana, mons. Antonio Di Donna, al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Durante l’incontro, avvenuto nei giorni scorsi, De Luca ha comunicato che la Regione avvierà da subito un’operazione trasparenza, a cominciare dai dati sanitari reali relativi al territorio in questione. La tutela della salute e la più completa e trasparente informazione ai cittadini sono un punto di partenza irrinunciabile. A tal fine sarà avviato un aggiornamento tempestivo e continuo, anche con l’impegno di autorità scientifiche e sanitarie nazionali, dei dati epidemiologici rilevati sul territorio. In questo contesto la Regione sospenderà ogni decisione relativa al termovalorizzatore e all’ipotesi di quarta linea avviando una ricognizione dettagliata e attualizzata sui programmi di smaltimento dei rifiuti. Inoltre, il presidente ha comunicato che sarà dato orientamento agli uffici regionali di non autorizzare l’installazione di nuovi impianti di trattamento rifiuti in un’area nella quale insiste già una grande quantità di tali impianti, tenendo, conto dei parametri già approvati dalla Regione per la classificazione delle aree sature. Sarà promossa anche un’azione di controllo sugli impianti già esistenti, per verificare che siano rispettate le norne di tutela ambientale. Si è deciso, infine, di dare vita a un comitato di saggi, con rappresentanze territoriali, scientifiche, di personalità terze, con cui verificare, in un clima di totale trasparenza e collaborazione, tutti i programmi e le decisioni da porre in essere in futuro. Dopo l’incontro abbiamo parlato con mons. Antonio Di Donna.
Eccellenza, com’è andato l’incontro con il presidente De Luca?
È stato molto soddisfacente: ho trovato un presidente molto disponibile ad accogliere le istanze che, attraverso di me, porta avanti la popolazione, a cui sono vicino da anni. L’incontro è avvenuto dopo la grande mobilitazione dello scorso 14 ottobre con circa 12mila persone qui ad Acerra contro la cosiddetta quarta linea del termovalorizzatore. Io ho raccolto anche le istanze dei comitati e ho chiesto un colloquio a De Luca.
Si può parlare di svolta?
Sì, penso che siamo di fronte a una svolta rispetto a un recente passato. Un’altra parola chiave è dialogo.
L’incontro è stato l’avvio di un dialogo. Ho presentato a De Luca tutte le istanze che vengono dalla popolazione e dai comitati, hanno parlato i tecnici della regione e alla fine ha concluso il presidente. Si apre una fase nuova con dei punti molto precisi e dettagliati sui quali De Luca si impegna. È molto positivo e importante che voglia avviare un’operazione trasparenza, cominciando dai dati sanitari relativi al territorio, e che per questo motivo sospenda ogni decisione relativa alla quarta linea.
Quindi è venuto incontro a tutte le sollecitazioni?
Certamente De Luca ha manifestato anche le ragioni dell’ente Regione, che comprendo perché nessuno vuole tornare alla fase dei rifiuti in mezzo alla strada. Su questo punto l’Istituzione ha ragione; però, salvato questo, noi gli abbiamo chiesto di riconoscere le ragioni di un popolo che ha già dato, di una zona che è satura. Abbiamo chiesto che venga fatta meglio la raccolta differenziata, soprattutto a Napoli, perché se la città di Napoli facesse meglio la differenziata, noi risolveremmo almeno metà del nostro problema: infatti, la maggior parte dei rifiuti che vengono bruciati nel termovalorizzatore provengono dalla città di Napoli e non sono differenziati. Soprattutto il presidente De Luca si è impegnato a non autorizzare l’installazione di nuovi impianti di trattamento dei rifiuti fino a quando non si avranno idee chiare su questa valutazione dei dati sanitari. Si è anche impegnato ad avviare il procedimento affinché Acerra sia definita zona satura in modo che non sia possibile più dare spazio a nuovi impianti di trattamento dei rifiuti. Infine, darà vita a un comitato di saggi con rappresentanze anche della cittadinanza, quindi personalità terze, con cui verificare tutto questo. Credo, per questo, che possiamo essere veramente soddisfatti.
Cosa avverrà adesso?
Comincia una fase delicata perché si tratta di dare attuazione concreta a quanto è stato detto durante l’incontro. Finora c’era il timore per la quarta linea. La Regione diceva che era una linea solo di emergenza, caso mai si fosse guastata qualche linea dell’inceneritore e che questa quarta linea di riserva servisse per evitare il peggio, ma nessuno ci credeva: io l’ho detto esplicitamente che la gente non credeva alla linea di riserva e aveva un timore fondato che fosse di fatto un ingrandimento dell’inceneritore affinché potesse bruciare di più.
Si contano sempre tantissimi morti per cause tumorali?
Anche su questo vuole attivare un Registro dei tumori per avere sotto monitoraggio la situazione, ma noi pastori l’abbiamo già il monitoraggio perché andiamo a celebrare le esequie, seguiamo le famiglie con gli ammalati. Nei primi sei mesi di quest’anno io solo, seguendo per quanto posso le situazioni di malattie, ho celebrato cinque o sei esequie di ragazzi morti di cancro solo nella città di Acerra, non in tutta la diocesi. Io ho suggerito di prendere studi scientifici come punto di riferimento, per esempio le Istituzioni non hanno mai preso in considerazione un importante rapporto, che per noi è la magna carta, realizzato dall’Istituto superiore di sanità a gennaio 2021, che dopo 4 anni di monitoraggi e approfondimenti concluse che nella zona dei comuni nell’area nord di Napoli c’era un tasso molto più alto di morti infantili.
Che ruolo avrà il comitato dei saggi?
Certamente non avrà un potere decisionale, ma un’autorità morale riconosciuta di dire qual è la situazione. Non avrà un potere di scelta politica, ma se il presidente stesso della Regione ha voluto un comitato di saggi per una valutazione ambientale, epidemiologica e questa valutazione dovesse concludersi in un senso ma non viene rispettata sarebbe un controsenso, è per questo che attribuisco molta importanza agli impegni che ha preso De Luca perché sono vincolanti. C’è un clima di fiducia a partire da me, che altre volte sono stato abbastanza critico, oggi sono ottimista, spero di non dovermi ricredere un domani.
Chi farà parte del comitato? Anche rappresentanti della diocesi?
Questo è presto per dirlo, certamente ci dovranno essere rappresentanti dei cittadini e dei comitati.
Si è pensato eventualmente non solo di non fare la quarta linea ma di ridurre lo smaltimento di rifiuti nel termovalorizzatore di Acerra?
Facciamo un passo alla volta, si deve arrivare al punto che l’inceneritore sia controllato. Deve essere tutto pubblico, trasparente. De Luca stesso la parola che ha usato di più è stata trasparenza. Questo vuol dire che dovrebbe essere detto come funziona il termovalorizzatore, come brucia, quanto brucia.
A questo bisogna arrivare: sapere i dati certi. E come ho sempre detto il controllore deve essere un soggetto terzo rispetto all’ente controllato.
Ma ora voglio trasmettere questo clima di fiducia, l’avvio di un dialogo. Io ho sempre ribadito che dal dramma ambientale non si esce se non nel dialogo tra i vari soggetti in campo: le Istituzioni, i comitati, le madri coraggio, i medici per l’ambiente, i cittadini e la Chiesa, a cui sta a cuore ogni persona. Noi siamo partiti da questo: dalla vicinanza alla sofferenza della gente. Dopo Natale tornerò alla carica con De Luca.