Servizi informatici: Silvestri (Cei), “con gli strumenti digitali la collaborazione tra parrocchia e diocesi diventa quotidiana”

Foto Calvarese/SIR

“La sfida che ci si pone davanti, nel prossimo periodo, è quella di coinvolgere il più possibile le parrocchie, e cioè di coinvolgere le persone. Quindi, fare in modo che il lavoro che svolgiamo come uffici della Cei, come uffici di Curia, abbia il più possibile collegamento con la realtà delle nostre comunità, delle persone che vivono ogni giorno questa dimensione dell’era digitale”. Lo ha detto Giovanni Silvestri, responsabile del Servizio informatico Cei, intervenendo oggi pomeriggio a Roma al convegno nazionale del SiCei “Costruiamo insieme l’evoluzione digitale delle nostre comunità”. “Non possiamo più pensare che le parrocchie continuino a operare come si faceva trent’anni fa. E quindi è importante che si adattino. Ma questo lo possono fare solo creando legami tra di loro e tenendosi in contatto con le diocesi in modo da sfruttare tutte le possibilità offerte dal digitale per esprimere la loro presenza accanto alle persone”, ha aggiunto.
Soffermandosi sui servizi proposti, Silvestri ha indicato l’importanza del sistema Unio, che permettere alle parrocchie quotidianamente di gestire i loro adempimenti e le loro pratiche anche pastorali, restando in contatto assiduo con la diocesi. “La dimensione della collaborazione tra parrocchia e diocesi invece di essere sporadica diventa quotidiana. E questo avviene grazie al digitale, grazie al cloud – ha spiegato -. Questo fa sì che il parroco, avendo i propri strumenti digitali sul cloud, li porti con sé in un tablet anche quando va a visitare le famiglie, quando si muove nel territorio della parrocchia. Così si supera la separazione tra il momento dell’elaborazione e quello della presenza accanto alle persone”.

 

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