“Finora non è stata trovata alcuna prova” che l’assistenza finanziaria dell’Ue alla Palestina “sia stata dirottata per scopi non desiderati”: è quanto emerge dall’esame sugli aiuti Ue alla Palestina, che era stato annunciato all’indomani dell’attacco terroristico di Hamas contro Israele del 7 ottobre. La Commissione europea ha infatti compiuto uno “screening operativo per valutare la fattibilità dei progetti alla luce della nuova situazione sul campo”, spiega la nota dell’esecutivo europeo: è stato individuato un elenco di progetti soprattutto infrastrutturali non realizzabili nelle circostanze attuali, dal valore di 75,6 milioni di euro, che saranno riprogrammati sempre a sostegno dei palestinesi. La Commissione ha poi chiesto ai partner esecutivi “informazioni sui meccanismi di controllo in atto” e ha introdotto nei contratti con i beneficiari dei finanziamenti misure aggiuntive. “Il sostegno continuerà ad essere implementato con le organizzazioni che hanno fornito i chiarimenti richiesti e le rassicurazioni sulle garanzie in atto”, specifica la nota, mentre si attendono chiarimenti dai beneficiari che sono stati accusati di aver incitato all’odio e alla violenza dopo gli eventi del 7 ottobre 2023. L’Unione europea offre assistenza ai palestinesi attraverso la Strategia congiunta europea (Ejs) 2021-2024, che ammonta a quasi 1,2 miliardi di euro, di cui 691 milioni di euro già erogati.