“Siamo consapevoli che lo spessore di una società e della Chiesa si misuri sulla capacità di tutelare la dignità dei più fragili che hanno più bisogno di fiducia”. Lo ha detto monsignor Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Cei, durante il convegno dal titolo “Ascoltare i bambini e gli adolescenti vittime di abuso sessuale per sviluppare interventi di aiuto e di tutela efficaci”, promosso a Roma dall’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede e dalla Fondazione Sos e Telefono azzurro. “Prendersi cura dei più piccoli – continua – significa prendersi cura della società e del nostro futuro”. “La dignità del bambino esige e merita protezione e fiducia. È impressionante per il carico di violenza di cui siamo capaci e che penetra nei rapporti più intimi”. Urge, secondo il segretario generale della Cei, l’attivazione di un grande concerto fra tutti gli attori della nostra società, perché “non c’è solidarietà, senza sussidiarietà”. La Cei in questi anni ha tentato di attivare dei passi che si muovono sulle linee dell’azione educativa, della promozione ampia, della repressione che richiede l’attivazione di processi in grado di presentarsi affidabili agli occhi delle vittime, e dello studio del fenomeno. “Siamo invitati come Cei – aggiunge – a un Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile, istituito con legge 269 del 1989. Partecipiamo con l’intento di poter collaborare con tutti alla predisposizione di misure atte a contrastare l’abuso e lo sfruttamento sessuale a danno delle persone minori della società italiana. E non vorrei dimenticare ciò che per noi è uno strumento decisivo e realistico: la preghiera. Domenica prossima – conclude – sarà celebrata nelle diocesi italiane una giornata di preghiera per le vittime di abusi”.