“Non operiamo nella periferia della Chiesa per riparare danni esterni, ma lavoriamo al cuore della nostra vita ecclesiale, dove si sono prodotte ferite che le persone si portano dentro. E non è facile curarle”. Così mons. Lorenzo Ghizzoni, arcivescovo di Ravenna e presidente del Servizio nazionale Cei per la tutela dei minori, è intervenuto al primo incontro nazionale dei referenti territoriali del Servizio. “La Chiesa universale si sta muovendo per ripensare se stessa in senso sinodale e forse ci si aspetta che alcune strutture cambino in un’ottica più missionaria. Dentro questo cambiamento ci siamo noi – ha precisato mons. Ghizzoni -, con un ministero che sta cambiando la vita e il volto della Chiesa a poco a poco e partendo dal basso”. “Il reato e il peccato gravissimo contro i piccoli, i fragili e i vulnerabili ferisce profondamente il cuore della Chiesa. Dobbiamo cambiare la cultura di base delle nostre comunità – ha concluso mons. Ghizzoni -, rinnovare l’attenzione e la cura per la dignità dei più piccoli e dei più fragili. È un impegno serio, per ridurre al minimo e, se possibile, far scomparire questi reati. Dobbiamo impegnarci contro una piaga gravissima, che fa male alla Chiesa”.