Diocesi: mons. Maffeis (Perugia), “passa dalla strada della cultura la possibilità per la comunità di darsi opportunità di sviluppo”

“Sant’Ercolano è stato grande come vescovo sia per il coraggio con cui si è opposto ai barbari di Totila, nel cercare di salvare la città dall’invasione, sia nel servirla con attenzione, compassione e carità per il bene del suo popolo, in particolare dei più poveri”. Così l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, mons. Ivan Maffeis, nell’omelia della celebrazione eucaristica in memoria del dies natalis di sant’Ercolano, vescovo e martire, patrono della città e dell’Università di Perugia, celebrazione tenutasi ieri, nella chiesa trecentesca a pianta ottagonale intitolata al santo, a cui hanno partecipato numerosi fedeli e diversi rappresentanti delle Istituzioni civili, del mondo accademico, del Sodalizio di San Martino, istituzione cinquecentesca laica di carità proprietaria del luogo di culto, e dei cinque Rioni medioevali della città, le Porte San Pietro, Eburnea, Santa Susanna, Sant’Angelo e Sole.
L’arcivescovo si è soffermato su tre caratteristiche che emergono dalla figura di sant’Ercolano. Innanzitutto quella di “dare la vita per gli altri”. La seconda caratteristica messa in risalto da mons. Maffeis, è quella della “conoscenza intima del Pastore che ha del suo Gregge e sappiamo quanto è difficile conoscere l’altro ed anche se stessi”. La terza e ultima caratteristica, ha sottolineato l’arcivescovo, è quella del Buon Pastore che “non conosce confini, ha l’orizzonte aperto, sa vedere la persona e questo diventa un richiamo e un criterio che ci impedisce a costruire muri che indeboliscono ciascuno”. “Di questo Buon Pastore – ha detto mons. Maffeis – sant’Ercolano è stato segno e strumento con il suo coraggio e con la sua capacità di farsi prossimo e diventa la misura a cui noi oggi guardiamo, il criterio su cui impostare la nostra esistenza. Patrono della città di tutti gli uomini e Patrono dell’Università, è significativo che fin dalla metà del ‘300 l’Istituzione comunale si sia spesa per dare all’Università un ruolo così decisivo per lo sviluppo e la crescita di Perugia facendo memoria anche di Ercolano. Ringraziamo quanti oggi con il loro servizio professionale qualificano la formazione a tutti i livelli, non ultimo quello del nostro Ospedale cittadino di ‘Santa Maria della Misericordia’. Passa dalla strada della cultura la possibilità per la comunità tutta di darsi opportunità di sviluppo, una cultura che rimane la via indispensabile della convivenza, della stima reciproca e della pace”.

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