Sabato 11 novembre, alle 18, l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, presiederà la messa per la dedicazione della chiesa e dell’altare a San Martino in Trignano di Spoleto. Col presule concelebreranno don Edoardo Rossi, don Salvatore Ficarra, il diacono Claudio Vandini. Stasera, alle 21, mons. Boccardo presiederà, sempre a San Martino, la veglia di Taizé in preparazione alla dedicazione.
Sarà un momento di giubilo non solo per la frazione di San Martino, ma anche per tutte le comunità della neonata pievania: Baiano, Firenzuola, Montemartano e S. Angelo in Mercole. “La dedicazione di una chiesa – afferma il pievano, don Edoardo Rossi – è un evento importante per l’intera diocesi. Lo è in modo particolare per la nostra pievania. Questa celebrazione, dopo quella di ingresso – mio, di don Salvatore e del diacono Claudio – è la prima che accomuna tutte le zone di questa vasta realtà. Dedichiamo la chiesa proprio il giorno del suo titolare, San Martino di Tours. La sua specificità è stata l’attenzione ai poveri. E le varie comunità della Pievania saranno coinvolte con dei segni di attenzione a chi è in difficoltà. E poi i cori si sono riuniti per questa celebrazione. Tutto ciò è molto bello”.
La zona dell’aula liturgica è rimasta invariata, mentre è stata rifatta completamente, ampliandola con un progetto architettonico sobrio e che ben lega con la parte vecchia, l’area presbiterale, ricavando anche una cappella feriale. Tutto ciò per rispondere ad una duplice esigenza: l’aumento della popolazione nella zona dell’Alta Marroggia del Comune di Spoleto e la necessità di adeguare la chiesa alla riforma liturgica del Concilio Vaticano II. L’importo complessivo è stato di 2.010.000,00 euro, di cui: 1.500.000,00 fondi Cei 8×1000; 150.000,00 fondi dell’arcidiocesi; 60.000,00 euro fondi della parrocchia; 100.000,00 euro tra offerte popolazione e ricavo della rivendita del ponteggio; 200.000,00 euro del Fondo Psr Regione Umbria. Chi ha voluto fortemente tutto ciò, profondendo un grande impegno, è stato l’ex parroco, don Gianfranco Formenton, morto lo scorso gennaio. I lavori, oltre all’ampliamento della chiesa, hanno consentito anche di realizzare dei locali idonei per le attività pastorali, oltre alla sistemazione della canonica. L’altare, l’ambone, la sede e il vaso del cero pasquale sono stati realizzati col marmo bianco di Carrara. La statua di San Martino di Tours e quella della Vergine Maria sono state realizzate in bronzo. L’artista è Armando Moriconi di Foligno.