“La costruzione della pace è un lavoro lento e paziente, che esige il coraggio e l’impegno concreto di tutte le persone di buona volontà che abbiamo a cuore il presente e l’avvenire dell’umanità e del pianeta”. A ribadirlo è il Papa, nel messaggio – a firma del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin – inviato ai partecipanti alla sesta edizione del Forum di Parigi sulla pace. “Una pace duratura si conquista giorno per giorno, attraverso il riconoscimento, il rispetto e la promozione della dignità della persona umana e dei suoi diritti fondamentali, tra i quali la Santa Sede riconosce particolarmente il diritto umano alla pace, che è una condizione per l’esercizio di tutti gli altri diritti dell’uomo”, ricorda Francesco. Nell’anno che segna il 75° anniversario dell’adozione della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, denuncia il Papa, “per milioni di persone in tutti i continenti lo scarto persistente tra i solenni impegni presi il 10 dicembre 1948 e la realtà resta da colmare, e in modo talora molto pressante”. “Quante persone – si chiede il Papa – compresi i bambini, sono privati del diritto fondamentale e primario alla vita e all’integrità fisica e mentale, a causa dell’ostilità tra differenti gruppi o differenti Paesi? Quante persone sono, a causa dei conflitti, privati dei diritti più elementari, come il diritto all’acqua potabile e a un’ alimentazione sana, ma anche il diritto alla libertà di religione, alla salute, a un alloggio dignitoso, ad un lavoro degno? Quanti bambini sono costretti a partecipare direttamente o indirettamente alle guerre portandone le cicatrici fisiche, psicologiche e spirituali per tutta la vita?”.