“Dinnanzi al crescente interesse che l’opinione pubblica mostra al tema dell’autodeterminazione dell’individuo nel fine vita, non possiamo come comunità ecclesiale cristiana disinteressarci, occorrerà prendere in considerazione la necessità di incentivare una cultura del sollievo che declini un nuovo paradigma di salute e di accompagnamento del fine vita”. Lo afferma mons. Francesco Savino, vescovo di Cassano all’Jonio, presentando il corso di formazione e sensibilizzazione sul tema delle cure, promosso dall’Ufficio diocesano della Salute per l’anno pastorale 2023-2024. “Non si parla di trattamenti ma di cure – evidenzia il presule – che si rivolgono ai malati inguaribili al fine di migliorare la loro qualità della vita, riducendone il livello di sofferenza e dolore, ed è per questo da considerarsi una vera e propria ‘terza via’ tra l’accanimento terapeutico e l’eutanasia”. “Il riferimento normativo – ricorda mons. Savino –, che sancisce il diritto all’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore è la legge 38/2010, una legge fortemente innovativa che per la prima volta introduce delle linee guida nell’accesso ai medicinali usati per la terapia del dolore e conferma il diritto a ricevere assistenza e cure finalizzate al miglioramento della qualità di vita, nel rispetto della dignità e dell’autonomia della persona malata”. “Proponiamo un percorso virtuoso di introduzione alla conoscenza delle cure palliative che ponga al centro il malato sofferente attorno a cui ruotano le varie figure curanti di ogni professione. Il corso – conclude il vescovo – si svolgerà nei locali della parrocchia di San Girolamo di Castrovillari ed è rivolto agli operatori sanitari nelle varie professioni (medici, infermieri, oss, psicologi, assistenti sociali, volontari…) con lo scopo di promuovere una cultura del sollievo della spiritualità della cura, veri e propri pilastri di un nuovo umanesimo-integrale cristiano per un accompagnamento del fine vita”.